Precompilata, da martedì 31 maggio si potrà inviare la dichiarazione dei redditi, già a disposizione on line dei contribuenti da una settimana. I contribuenti, dal pc di casa, gratuitamente, senza bisogno dell’assistenza di un commercialista o di un Caf, dopo aver fatto l’accesso con Spid o Carta di identità elettronica (Cie) sul sito dell'Agenzia delle entrate, potranno quindi modificare e mandare al fisco la dichiarazione precompilata. Da quest’anno si potrà anche affidare la gestione e l’invio della pratica a un familiare.
Le scadenze
La trasmissione del modello dovrà avvenire entro il 30 settembre per chi presenta il 730 ed entro il 30 novembre per chi invece utilizza l’applicazione Redditi web riservata a chi ha percepito redditi di impresa o da lavoro autonomo.
La delega
Da quest'anno, per agevolare i contribuenti che hanno difficoltà ad accedere alle informazioni e ai servizi sul web, sarà possibile delegare a una persona di fiducia la precompilata maanche altre pratiche come consultare il cassetto fiscale e i dati ipotecari e catastali o richiedere il duplicato della tessera sanitaria. Per affidare la gestione della propria dichiarazione a un familiare sarà possibile dare una procura al coniuge o a un parente entro il quarto grado e inviarla direttamente online attraverso un modello disponibile sul sito dell’Agenzia, allegando copia della carta d’identità del rappresentante (il modulo potrà essere mandato anche via pec a una qualsiasi direzione provinciale delle Entrate).
Non è necessario che la persona delegata sia un familiare
Sarà possibile scegliere anche una persona di fiducia diversa da un familiare, ma sarà necessario andare in un ufficio dell’Agenzia per farsi identificare.
I dati
Il Fisco, in base alle informazioni in suo possesso, ha già inserito 1 miliardo e 200 milioni di dati nelle precompilate degli italiani (in forte aumento rispetto ai 160 milioni del 2015, anno di avvio del sistema fai da te). Il numero dei contribuenti che hanno effettuato direttamente l’invio dei modelli è cresciuto fino a toccare nel 2021 quota 4,2 milioni, il triplo rispetto a sette anni fa (quando erano stati 1,4 milioni). In costante aumento è anche la percentuale dei 730 inviati senza modifiche, che lo scorso anno si è attestata al 22,3% del totale (nel 2015 era pari al 5,8%). La maggior parte dei dati già caricati è riferita alle spese sanitarie, saliti dai 718 milioni di 12 mesi fa a oltre 1 miliardo (+40%). Gli incrementi più rilevanti si registrano alla voce “bonifici per ristrutturazioni”, salita a oltre 10 milioni (+36% rispetto al 2021), e “contributi lavoratori domestici”, con 3,8 milioni di dati (+14%). Ma la crescita più significativa in assoluto è rappresentata dai dati relativi alle spese scolastiche - 458mila a fronte dei circa 4.600 dello scorso anno - e da quelli sulle erogazioni liberali, quasi triplicati e passati da 550mila a oltre 1 milione e 600mila.