Sblocco dei crediti incagliati e mini proroga per presentare la Cila, la comunicazione di inizio lavori asseverata. Potrebbe cambiare così (di nuovo) la normativa sul Superbonus, la misura varata due anni fa dall'esecutivo Conte per favorire l'efficientamento energetico degli edifici. Almeno sarebbe questo l'orientamento del governo, secondo quanto riferito dopo il vertice che Giorgia Meloni ha avuto questa mattina coi capigruppo di maggioranza.
«Sul superbonus ci sono buone notizie - ha esordito Licia Ronzulli, capogruppo di Forza Italia in Senato - c'è una cabina di regia, un tavolo tecnico che sta lavorando. Arriverà credo un emendamento del governo, del Mef, che andrà nella direzione chiesta da Forza Italia». Si tratterebbe, in pratica, di prorogare fino al 31 dicembre la possibilità di comunicare l'inizio del cantiere, possibilità che si era interrotta il 25 novembre.
Superbonus, ecco come cambia la normativa
Un altro nodo da sciogliere è quello relativo ai crediti edilizi bloccati: circa 100 miliardi di euro, secondo le associazioni del settore, di crediti di imposta rimasti incagliati nei cassetti fiscali delle imprese. Il governo è già al lavoro su una soluzione al problema: «Si sta valutando la cessione del credito - spiega il capogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera Tommaso Foti - ci sono impatti allo Stato incompatibili con gli equilibri di finanza pubblica». In ogni caso, aggiunge, «si sta vedendo se c'è una soluzione non traumatica che consenta comunque di sbloccare la cessione dei crediti che è l'argomento principale del superbonus».
Un tema su cui l'Ance, l'associazione dei costruttori edili, torna a chiedere un intervento: «La proposta di Ance e Abi per lo sblocco dei crediti, attraverso l'utilizzo dell'F24, non è onerosa, non necessita di ulteriori coperture, dal momento che la spesa a bonus è già considerata nei saldi della Nadef», ribadisce la presidente dei costruttori Federica Brancaccio.
Se dunque per il bonus 110% si intravede lo spiraglio di una proroga, dal 2023 la norma è destinata a cambiare, come previsto dal decreto Aiuti quater: la percentuale della detrazione si ridurrà infatti per il prossimo anno al 90%. Viene poi confermata la possibilità, anche per il 2023, di accedere al beneficio per i proprietari di singole abitazioni, a condizione però che si tratti di prima casa e che i proprietari stessi non raggiungano una determinata soglia di reddito (15mila euro l’anno, innalzati in base al quoziente familiare).
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