Superbonus 110, proroga per i condomini e sblocco delle cessioni dei crediti: ecco come funziona

Superbonus 110, proroga per i condomini e sblocco delle cessioni dei crediti: la guida
Superbonus 110, proroga per i condomini e sblocco delle cessioni dei crediti: la guida
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Martedì 13 Dicembre 2022, 17:07

La proroga della presentazione della Cilas (comunicazione inizio lavori asseverati) per il 110% dei condomini è ormai certa almeno fino al 31 dicembre e potrebbe allungarsi anche fino al 15 gennaio 2023, mentre invece si lavora ancora sulla soluzione per lo sblocco dei crediti. Maggioranza sempre al lavoro sul Superbonus in vista della conversione in legge del decreto aiuti quater (che contiene le novità con la nuova stretta). Non è nemmeno escluso che alcune modifiche possano arrivare con la legge di bilancio.

Condomini: la proroga

Come è noto, il decreto aiuti quater ha fissato al 25 novembre la presentazione della Cilas per i lavori condominiali con il superbonus al 110%. Chi non ce l’ha fatta - a bocce ferme - vedrà scendere l’agevolazione fiscale al 90% per il 2023. Ma le bocce non sono ferme. E la proroga è in arrivo. Certamente si riapriranno i termini fino al 31 dicembre, si sta valutando (è una questione di copertura finanziaria) se allungarli fino al 15 gennaio 2023. In tutti i casi resta un paletto: la delibera condominiale che dà il via libera ai lavori deve essere stata approvata entro il 24 novembre scorso. La responsabilità della “certezza delle data” sulla delibera condominiale è in capo all’amministratore di condominio: se afferma il falso rischia grosso. Accanto alla proroga sui termini verrà introdotto anche il reato di falsa dichiarazione.

Cessione del credito

Al momento non è stata ancora trovata la soluzione per sbloccare la cessione dei crediti, che sta letteralmente strangolando moltissime imprese che hanno fatto i lavori concedendo lo sconto in fattura ma poi non sono riuscite a cedere a loro volta il credito per monetizzarlo. Anche la riunione tecnica appositamente convocata lunedì scorso non ha ancora sciolto definitivamente il nodo. Tra le ipotesi a cui si sta lavorando c’è quella di concedere alle banche la possibilità di una cessione in più, così da rendere più semplici le compensazioni incrociate tra gli istituti di credito, superando il problema della capienza fiscale ormai piena. Altra ipotesi - che potrebbe anche affiancarsi a quella precedente - riguarda direttamente le imprese che potrebbero trasformare il credito in finanziamento bancario assistito da garanzia pubblica. 

Allarme imprese

Secondo la Cna, sono quasi 50mila le imprese della filiera delle costruzioni (edilizia, impianti e serramenti) in grande difficoltà a causa del blocco delle cessione dei crediti legati al superbonus 110%. Cna stima che ammontano a oltre 5 miliardi di euro i crediti nei cassetti fiscali delle imprese che hanno riconosciuto lo sconto in fattura e non monetizzati attraverso una cessione. Più della metà (il 54,5%) ha crediti superiori a 100mila euro .

Il decreto Aiuti quater

Il decreto Aiuti quater è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 18 novembre 2022. Per quanto riguarda il superbonus il provvedimento contiene importanti novità. Tra queste l’abbassamento dell’aliquota di detrazione al 90% nel 2023, la proroga a tutto il prossimo anno dell’agevolazioni per le abitazioni unifamiliari purché prima casa e con un tetto al reddito calcolato però non sull’Isee ma sul quoziente familiare. Inoltre, per i crediti d’imposta non utilizzati arriva la possibilità di fruirne in 10 anni con rate di pari importo.

Il decreto prevede anche che l’agevolazione piena al 1110% rimane anche nel 2023 per i condomini che hanno presentato la Cilas entro il 25 novembre 2022.

Sconti ridotti

L’aliquota del Superbonus nel 2023 scenderà da 110 al 90% per i condomini, gli edifici composti da 2 a 4 unità anche se posseduti da un unico proprietario o in comproprietà tra più soggetti, le abitazioni unifamiliari purché ci siano alcuni requisiti. Nel 2024 poi l’aliquota dello sconto superbonus scenderà al 70% e nel 2025 al 65%.

Superbonus villette

Il decreto Aiuti quater allarga la platea dei beneficiari delle agevolazioni fiscali per il 2023 inserendo anche le abitazioni unifamiliari (per le quali invece era previsto lo stop al 31 dicembre 2022). Il termine viene spostato al 31 marzo 2023 per chi ha effettuato e asseverato lavori per almeno il 30% dell’intervento complessivo entro il 30 settembre 2022. Per il resto dell’anno il superbonus (al 90%) resta per le villette prima casa purché il reddito dei titolari del diritto non superi 15mila euro, soglia calcolata con il quoziente familiare. Sono esclusi dal calcolo i patrimoni della ricchezza del nucleo familiare.

Il calcolo del quoziente familiare

Di fatto si può arrivare anche a un reddito che supera i 60.000 euro. Per calcolare il quoziente familiare, infatti, si devono sommare i redditi registrati in famiglia nell’anno precedente all’effettuazione dei lavori (esempio, redditi 2022), il risultato si divide per un coefficiente determinato in base alla numerosità della famiglia. Se c’è un solo contribuente, il coefficiente è 1 e quindi si prende tutto il reddito. Dunque se vive da solo, il reddito massimo che dà diritto ad ottenere il bonus è esattamente di 15 mila euro (15 mila diviso uno).

Il coefficiente viene incrementato di 1 se è presente un secondo familiare convivente; di 0,5 se è presente un familiare a carico, di 1,5 se sono presenti due familiari a carico e di 2 se sono presenti tre o più familiari a carico. Quindi una coppia per avere accesso al bonus 90% potrà guadagnare al massimo 30 mila euro (30.000 diviso 2 fa 15.000). Se la coppia ha un figlio, si aggiunge 0,5. La somma delle tre parti, dunque, fa 2,5. Questo significa che il reddito massimo per ottenere lo sgravio sarà di 37.500 euro (37.500 euro diviso 2,5 è uguale a 15 mila euro). Se i figli sono due, si aggiunge uno. La somma quindi fa 3 e il reddito massimo del nucleo composto da quattro persone sarà, dunque 45 mila euro (45 mila diviso 4 fa sempre 15 mila). Dai tre figli in su le parti che si aggiungono sono sempre 2, e quindi la somma fa 4. Questo significa che dal terzo figlio in poi il reddito massimo per ottenere il bonus 90% sarà di 60 mila euro (60 mila diviso 4 fa 15 mila).

Cessione del credito in 10 anni

Ci sono novità anche sulla cessione del credito. Il decreto Aiuti quater prevede che i crediti derivanti dalle comunicazioni di cessione o di sconto in fattura inviate all’Agenzia delle Entrate entro il 31 ottobre 2022 e non ancora utilizzati, possono essere fruiti in 10 rate annuali di pari importo. La quota di credito d’imposta non utilizzata nell’anno non può essere usufruita negli anni successivi e non può essere richiesta a rimborso.

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