Stipendi, il potere d'acquisto dei salari ha perso il 7% in 10 anni: i dati Aran

Nel settore privato le retribuzioni dell'industria si sono difese meglio di quelle dei servizi

Stipendi, potere d'acquisto salari dipendenti pubblici ha perso il 7% in 10 anni: i dati Aran
Stipendi, potere d'acquisto salari dipendenti pubblici ha perso il 7% in 10 anni: i dati Aran
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Mercoledì 11 Gennaio 2023, 11:16 - Ultimo aggiornamento: 12 Gennaio, 14:07

Le retribuzioni contrattuali medie annue dei dipendenti pubblici sono cresciute tra il 2013 e fine settembre 2022 del 6,7% a fronte di un aumento dei prezzi nello stesso periodo del 13,8% e una crescita dei salari del privato esclusi i dirigenti dell'11,6%: è quanto emerge da un Rapporto Aran sui rinnovi contrattuali nel pubblico impiego secondo il quale quindi sono oltre sette i punti percentuali persi per il potere d'acquisto dei salari. Il dato secondo le elaborazione sui dati Istat a fine settembre 2022 si è rilevato nel 2022 con l'inflazione acquisita al 7,1% a fronte di un aumento delle retribuzioni pubbliche dello 0,9%.

L'Aran ricorda che fino al 2016 c'è stato il blocco delle retribuzioni nel pubblico impiego e sottolinea che mentre le retribuzioni dei dirigenti pubblici hanno tenuto meglio rispetto all'aumento dei prezzi (+9,9% tra il 2013 e il 2022 con una perdita di potere d'acquisto inferiore a quattro punti) per il personale non dirigente rappresentato dall'Aran quale parte datoriale la perdita di potere d'acquisto ha sfiorato i 9 punti.

Per questo personale l'aumento nominale delle retribuzioni contrattuali nel periodo infatti è stato di appena il 4,9% a fronte del 13,8% di aumento dei prezzi. Per l'insieme del personale non dirigente l'incremento è stato del 6,1%.

Nel settore privato le retribuzioni dell'industria si sono difese meglio di quelle dei servizi con un aumento nominale per le prime del 13,2% a fronte del 9,8% per quelle dei servizi. Se si guarda solo al 2022 (anno per il quale i dati sono limitati a settembre) si registra una perdita di potere d'acquisto consistente per tutti i comparti a causa dell'inflazione annua acquisita a settembre al 7,1% (ma la media annua a fine anno è salita all'8,1%). Per il settore pubblico l'aumento nominale dei salari si è limitato allo 0,9% (+1% non dirigenti, +0,7% dirigenti) mentre nel settore privato esclusi i dirigenti si è fissato all'1% (+1,5% l'industria, +0,5% i servizi). Per l'indice generale dell'economia le retribuzioni sono cresciute nominalmente dell'1,1% nei primi nove mesi del 2022 e del 10,2% tra il 2013 e il 2022.

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