Smart Working, che succede dopo il 30 giugno? Il governo pensa a una proroga (ma non per tutti): le ultimissime

Fragili e genitori di figli under 14 continueranno a beneficiare del lavoro da remoto?

Smart Working, che succede dopo il 30 giugno? Il governo pensa a una proroga (ma non per tutti): le ultimissime
Smart Working, che succede dopo il 30 giugno? Il governo pensa a una proroga (ma non per tutti): le ultimissime
di Redazione Web
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Martedì 23 Maggio 2023, 20:00 - Ultimo aggiornamento: 20:25

L'emergenza Covid è ormai alle spalle e lo smart working è ormai agli sgoccioli. Il prossimo 30 giugno, infatti, scadrà la proroga per il lavoro da remoto e il rischio è che non venga rinnovato in maniera generalizza, come è accaduto negli ultimi tre anni. 

Nei prossimi mesi lo smart working potrebbe essere accantonato sia nel settore pubblico che nel privato per quei lavoratori fragili particolarmente in difficoltà se dovessero essere contagiati dal Coronavirus. Mentre - per ora - è attivo, solo nel settore privato, il lavoro agile rivolto ai genitori di figli fino ai 14 anni. 

Ma cosa accadrà adesso? Dal primo luglio ci sarà ancora chi beneficerà del lavoro da remoto? Ecco cosa sta studiando il governo prima della scadenza.

Cos'è lo smart working

Lo smart working è una modalità di esecuzione del rapporto di lavoro subordinato stabilita mediante accordo tra dipendente e datore di lavoro e caratterizzata dall'assenza di vincoli orari o di spazio, con un'organizzazione del lavoro per cicli e obiettivi.

La definizione di smart working, contenuta nella legge n. 81 del 2017, pone l'accento sulla flessibilità organizzativa, sulla volontarietà delle parti che sottoscrivono l'accordo individuale e sull'utilizzo di strumentazioni che consentano di lavorare da remoto (come ad esempio: pc portatili, tablet e smartphone).



Ai lavoratori agili viene garantita la parità di trattamento - economico e normativo - rispetto ai loro colleghi che eseguono la prestazione con modalità ordinarie. È, quindi, prevista la loro tutela in caso di infortuni e malattie professionali, secondo le modalità illustrate dall'Inail nella circolare n. 48/2017.

Lavoro agile, per chi vale e fino a quando

Negli ultimi mesi il lavoro da remoto ha subito diverse proroghe, fino all'ultimo decreto Milleproroghe.

In quel caso il limite prefissato è stato quello, appunto, del prossimo 30 giugno.  

Per quanto riguarda i genitori con figli che hanno meno di 14 anni, si ha diritto al lavoro agile solo se l’altro genitore non è beneficiario dei vari strumenti di sostegno al reddito e se non c'è un genitore non lavoratore. Ma cosa accadrà dal primo luglio?

Cosa cambia?

Se il governo decidesse di non intervenire fino alla scadenza prefissata, allora tutte le categorie che per ora stanno beneficiando dello smart working dovranno tornare a lavorare in presenza. 

O meglio, il ricorso allo smart working verrebbe regolato esclusivamente dagli accordi individuali tra azienda (o amministrazione pubblica) e lavoratori, secondo quanto previsto dalla legge 81/2017 e dal Protocollo nazionale sul lavoro in modalità agile.

Ma da quanto si apprende, il governo, in realtà vorrebbe tornare a intervenire con una nuova proroga. 

La decisione del governo

Il governo Meloni è al lavoro per valutare se il ricorso al lavoro da remoto possa essere ancora una soluzione utile. Nello specifico, il ministero del Lavoro sarà chiamato a decidere se proprogare o meno lo smart working per fragili e genitori con figli under 14.  

L'ultima proroga era scaduta a fine 2022 ed è stata poi rinnovata solo a febbraio. Per oltre un mese, quindi, i lavoratori non sono stati coperti dalla possibilità di ricorrere in maniera generalizzata al lavoro agile. E i beneficiari, adesso, si augurano che non accadrà lo stesso

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