Smart working, accordo sulle nuove regole collettive: incentivi alle imprese che favoriscono il lavoro agile

Alle aziende scontro dell'1% sui premi Inail

Smart working, accordo sulle nuove regole collettive: incentivi alle imprese che favoriscono il lavoro agile
Smart working, accordo sulle nuove regole collettive: incentivi alle imprese che favoriscono il lavoro agile
di Giusy Franzese
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Giovedì 17 Marzo 2022, 00:07 - Ultimo aggiornamento: 00:10

Non servirà più l’accordo individuale tra azienda e lavoratore, ma si potrà far riferimento alla contrattazione collettiva. E le imprese che adotteranno sistemi organizzativi che contemplano anche il lavoro agile potranno usufruire di incentivi, come lo sconto dell’1% sulle assicurazioni Inail. La commissione Lavoro di Montecitorio ha trovato l’accordo su un testo unificato sullo smart working. Un testo che di fatto raccoglie e raccorda le varie proposte di legge presentate sull’argomento dai diversi schieramenti politici. «Speriamo di poter arrivare in Aula entro maggio appena esaurita la fase emendativa» dice la relatrice Maria Pallini (M5s).

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I tempi per un’eventuale approvazione in effetti non sono irrilevanti, data la scadenza alle porte del regime di emergenza.

Lo smart working, o lavoro agile, infatti è stato introdotto in Italia da una legge del 2015 e successivamente regolato da un altro provvedimento del 2017. Nel regime ordinario l’accordo individuale tra azienda e lavoratore era indispensabile. Con la pandemia e il lockdown è stata data la possibilità alle aziende di utilizzare il lavoro agile con decisione unilaterale. Si è rivelata una massiccia sperimentazione di massa con oltre 9 milioni di lavoratori coinvolti. Dal primo aprile, con la fine dell’emergenza, si ritorna alla disciplina ordinaria. Nel frattempo a dicembre scorso, al tavolo istituito al ministero del Lavoro tra le parti sociali (ben 26), è stato siglato un protocollo con le linee di guida per lo smart working. E molte imprese (ultima in ordine di tempo l’Italgas) in queste settimane a loro volta hanno firmato accordi con le rappresentanze sindacali interne in modo da disciplinare l’utilizzo dello strumento. 

LE NOVITÀ
Molti passaggi del nuovo testo unificato riprendono le linee guida del protocollo di dicembre (tra queste il diritto alla disconnessione, la parità di retribuzione e di opportunità di carriera, il diritto a ferie e permessi, premi di produttività, benefit), ma ci sono anche novità rilevanti. A cominciare dal superamento dell’obbligo per l’azienda di sottoscrivere un accordo individuale con il dipendente «quale unica fonte di disciplina e organizzazione della modalità agile di esecuzione del lavoro, valorizzando la contrattazione collettiva». L’adesione del singolo lavoratore resta comunque volontaria. Per le imprese sono previsti crediti di imposta sull’acquisto degli strumento informatici da dare in dotazione ai lavoratori in smart e lo sconto dell’1% sui premi assicurativi a carico del datore di lavoro dovuti all’Inail. Sarà inoltre istituito il Fondo per la promozione del lavoro agile presso il Ministero del Lavoro, con una dotazione di 80 milioni di euro annui a decorrere dal 2022. La proposta di legge prevede anche un accesso prioritario allo smart working per alcune categorie di lavoratori: per coloro che usufruiscono delle legge 104; i caregiver; in presenza di figli disabili; nei tre anni successivi alla conclusione del periodo di congedo di maternità e di paternità.
 

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