Smart working, congedi parentali e Green pass al lavoro: cosa cambia con la proroga dello stato d'emergenza fino al 31 marzo

Il lavoro agile andrà avanti senza necessità di accordi individuali tra il datore di lavoro e il dipendente

Smart working, congedi parentali e Green pass: cosa cambia con la proroga dello stato d'emergenza fino al 31 marzo
Smart working, congedi parentali e Green pass: cosa cambia con la proroga dello stato d'emergenza fino al 31 marzo
3 Minuti di Lettura
Mercoledì 29 Dicembre 2021, 10:36 - Ultimo aggiornamento: 15:13

Chi credeva di dover tornare al lavoro è stato stoppato dalla proroga dello stato di emergenza. Fino al 31 marzo 2022 a causa del Covid resta sdoganato lo smart working, che andrà avanti senza necessità di accordi individuali tra il datore di lavoro e il dipendente. Ma restano in vigore anche i congedi parentali al 50% per i genitori con figli in quarantena causa virus.

Green pass rafforzato, come funziona per i lavoratori: le regole e le multe

Smart working

Anche a gennaio, febbraio e marzo, i dipendenti pubblici e privati non saranno obbligati a firmare accordi individuali per continuare a lavorare da casa.

Visto lo stato d'emergenza, si potrà ricorrere al lavoro da casa senza ulteriori problemi, fatta eccezione per la Pubblica amministrazione dove invece gli accordi individuali sono già "attivi". Dall'aprile 2022 invece, a meno di ulteriori proroghe, le norme torneranno ad essere quelle del protocollo e quindi costringeranno i lavoratori a trovare un accordo con l'azienda. 

 

Congedi parentali

Restano in vigore anche i congedi parentali: per i genitori con figli con meno di 14 anni che vivono sotto lo stesso tetto, via libera ad un'indennità sostitutiva della retribuzione pari al 50% se i bambini sono in Dad oppure in quarantena o positivi al Covid. Garantiti congedi anche a chi ha figli con handicap grave indipendentemente dall’età del minore.

Green pass a lavoro

È il bivio del governo nelle ultime ore: estendere il Super Green pass all’intero mondo del lavoro, magari partendo dal pubblico impiego (già vale per alcune categorie come il personale sanitario e scolastico, le forze dell’ordine, i militari e gli operatori delle Rsa), oppure imporre l’obbligo del vaccino a tutti i cittadini. La decisione verrà presa «in base ai dati e tenendo conto delle sensibilità dei partiti di maggioranza», dice un’alta fonte di governo, «Lega e 5Stelle frenano, ma una determinazione verrà sicuramente assunta non più tardi di inizio gennaio». Al momento l’ipotesi più accreditata è che Draghi imbocchi la seconda strada.

 

Lavoratori fragili e smart working

Prorogata anche la possibilità di smart working per i lavoratori fragili. Lo prevede la bozza del dl sul Covid. Con decreto ministeriale, «da adottare entro trenta giorni, sono individuate le patologie croniche con scarso compenso clinico e con particolare connotazione di gravità, in presenza delle quali, fino al 31 marzo 2022, la prestazione lavorativa è normalmente svolta in modalità agile, anche attraverso l'adibizione a diversa mansione, e specifiche attività di formazione professionale sono svolte da remoto». 

© RIPRODUZIONE RISERVATA