​Recovery, regia a palazzo Chigi e controlli al Tesoro per far correre il Piano

Recovery, regia a palazzo Chigi e controlli al Tesoro per far correre il Piano
​Recovery, regia a palazzo Chigi e controlli al Tesoro per far correre il Piano
di Francesco Bisozzi
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Sabato 8 Maggio 2021, 00:28

Il pessimo rapporto dell’Italia con i fondi europei richiede la messa a terra di controlli speciali per i progetti previsti dal Piano nazionale di ripresa e resilienza. Ci sarà una control room a Palazzo Chigi incaricata di monitorare lo stato di avanzamento del Pnrr che potrà anche proporre l’attivazione di poteri sostitutivi per sbloccare i progetti che rimarranno fermi. Una struttura di coordinamento centralizzato al ministero dell’Economia costituirà invece il punto di contatto con Bruxelles. Una piattaforma informatica, sviluppata dal Tesoro e dalla Ragioneria generale dello Stato, registrerà i dati di avanzamento dei target e degli obiettivi intermedi dei progetti, da cui dipende l’effettiva erogazione delle risorse. Insomma, la macchina dei controlli voluta da Mario Draghi si articolerà su più livelli e coinvolgerà pure le amministrazioni responsabili dell’attuazione dei singoli interventi, chiamate a effettuare i controlli sulla regolarità delle procedure e delle spese per sbarrare la strada a eventuali utilizzi indebiti delle risorse. 

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I progetti inclusi nel Pnrr devono essere completati entro il 31 agosto 2026.

Le amministrazioni centrali, le regioni e gli enti locali possono beneficiare di azioni di rafforzamento della capacità amministrativa e assumere personale esperto al fine di garantire l’efficace attuazione del piano. La struttura di governance è descritta nel dettaglio nel primo allegato tecnico del Piano nazionale di ripresa e resilienza italiano inviato a Bruxelles. Agirà su tre livelli, con a valle le amministrazioni centrali e locali che vigileranno sui progetti di loro competenza, a metà strada una struttura di coordinamento (quella in capo al Mef) incaricata di effettuare un monitoraggio su più ampia scala partendo dalle rendicontazioni delle amministrazioni pubbliche e dai dati che rileveranno i sistemi informatici impiegati per tenere sotto controllo il Pnrr, e infine a monte ci sarà una control room che potrà escludere dalla partita gli enti inadempienti. 

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Così il commissario europeo all’Economia Paolo Gentiloni: «La commissione è soddisfatta per il gran lavoro svolto insieme al governo Draghi e agli uffici dei diversi ministeri, il cambio di maggioranza ha costretto l’esecutivo a una grande accelerazione per consegnare il Pnrr nei tempi previsti. Ora il futuro del recovery è legato al buon andamento dei piani». Ma il commissario europeo, ascoltato ieri in audizione dalle commissioni Finanze di Camera e Senato nell’ambito dell’indagine conoscitiva sulla riforma dell’Irpef, ha anche chiesto che la riforma del fisco riduca le tasse e abbatta il costo del lavoro. 

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Tornando ai controlli relativi al Pnrr, la control room di Palazzo Chigi dovrà verificare l’avanzamento del piano, monitorare l’efficacia delle iniziative di potenziamento della capacità amministrativa, interloquire con le amministrazioni responsabili in caso di riscontrate criticità, proporre l’attivazione dei poteri sostitutivi e individuare le modifiche normative per la più efficace implementazione delle misure del piano. Struttura e composizione della cabina di regia in arrivo verranno definite con un apposito provvedimento. 

Per quanto riguarda invece la struttura di coordinamento che avrà sede in via XX settembre, grazie al sistema informatico di supporto messo a punto da ministero e Ragioneria generale dello Stato rileverà i dati di attuazione finanziaria e l’avanzamento degli indicatori di realizzazione fisica e procedurale dei progetti, ma verificherà anche la coerenza dei dati relativi a target e milestone rendicontati dalle singole amministrazioni responsabili delle misure e solo dopo invierà alla Commissione europea le richieste di pagamento. La struttura di coordinamento centralizzato fornirà periodicamente alla cabina di regia di Palazzo Chigi una rendicontazione degli esiti delle verifiche condotte. 

Sempre al Mef verrà istituito un apposito organismo di audit del Pnrr, indipendente e responsabile del sistema di controllo interno, per proteggere gli interessi finanziari dell’Ue e per prevenire, identificare, segnalare e correggere casi di frode, corruzione o conflitto di interesse. Infine, allo scopo di garantire la semplificazione dei processi di gestione, controllo, monitoraggio e rendicontazione dei progetti finanziati, e contestualmente aderire ai principi di informazione, pubblicità e trasparenza prescritti dalle normative, il Pnrr utilizzerà il sistema informativo “Regis” sviluppato dal ministero delle Finanze. Ciascuna dimensione attuativa del Pnrr sarà tracciata elettronicamente attraverso il corredo di tutte le informazioni di carattere anagrafico e di avanzamento delle attività, che le amministrazioni responsabili e attuatrici gestiscono lungo l’intero ciclo di vita delle iniziative. «Il sistema Regis», viene spiegato nell’allegato tecnico, «consente la puntuale verifica di target e milestone e fornisce una vista integrata con l’analogo quadro di altri progetti in corso di realizzazione con altre fonti europee e nazionali e inoltre si integrerà con i sistemi della Commissione europea». 

 

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