Bonomi: «La cura della Bce può portarci in recessione. Tassi troppo alti rischiano di uccidere la crescita»

Il presidente di Confindustria contro la stretta

Bonomi: «La cura della Bce può portarci in recessione. Tassi troppo alti rischiano di uccidere la crescita»
​Bonomi: «La cura della Bce può portarci in recessione. Tassi troppo alti rischiano di uccidere la crescita»
3 Minuti di Lettura
Domenica 26 Marzo 2023, 14:06

Il sistema produttivo italiano è forte, ma darlo per scontato, soprattutto in un periodo come questo pieno di insidie, sarebbe un errore. Anzi «un’illusione». È il monito del presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, che ieri a Firenze - in occasione della prima Conferenza nazionale delle Camere di commercio - è tornato a chiedere al governo di sostenere gli investimenti delle imprese e i consumi delle famiglie attivando il taglio del cuneo fiscale, e ha criticato la politica monetaria restrittiva della Bce. «Non vorrei che per contrastare l’inflazione entrassimo in recessione» ha osservato. «Perché sì, vero, abbiamo vissuto 10 anni di tassi negativi, ci hanno anestetizzato, ma quello che sta facendo la Bce sta andando oltre quello che deve essere fatto a contrasto dell’inflazione: c’è differenza tra quella americana e quella europea (dovuta soprattutto all’impennata dei costi energetici, ndr)». Bisogna evitare - ha avvertito - di arrivare al paradosso di quel medico che dice: «La ricetta era giusta, l’operazione è andata bene ma purtroppo il paziente è morto».

Secondo le stime di Confindustria, nell’ultimo quadrimestre di quest’anno l’inflazione dovrebbe attestarsi intorno al 5-6%, in calo rispetto ai valori attuali. I dati sulla produzione manifatturiera - «che fa da traino a tutto il resto» ha ricordato Bonomi - nel frattempo sono attesi in rallentamento nel secondo semestre dell’anno. Il 2023 dovrebbe chiudere a +0,4%, beneficiando dell’eredità positiva del 2022. Andrà meglio nel 2024 con il Pil in aumento dell’1,2%, «grazie - si legge nel rapporto del Centro studi di Confindustria - al rientro dell’inflazione, alla politica monetaria meno restrittiva e alla schiarita nel contesto internazionale».
 

LA RICETTA
 

Per contrastare la tendenza al rallentamento bisogna però sostenere gli investimenti («e se noi mettiamo una stretta al credito questo diventa un problema» ha osservato Bonomi) e i consumi delle famiglie. «Come Confindustria - ha poi ricordato - stiamo chiedendo al governo di fare due interventi: uno stimolo forte agli investimenti, Industria 5.0, e di sostenere i redditi bassi: il taglio del cuneo fiscale. Perché bisogna rimettere più soldi in tasca agli italiani, specialmente nei redditi bassi e lo si può fare solo tagliando le tasse sul lavoro». A mitigare le tendenze negative, comunque, ci sono le risorse del Pnrr che, insieme ai Fondi Coesione, sono «una grande opportunità, unoccasione da non perdere. Parliamo - ha ricordato Bonomi - di quasi 400 miliardi di euro nei prossimi anni».

«Guardare avanti con cauto ottimismo» è l’invito che il Commissario europeo agli Affari economici, Paolo Gentiloni, ha inviato con un videomessaggio alla platea. 
 

LO SCENARIO

«Leconomia italiana ed europea sembravano avviate verso la recessione, strette dalla crisi energetica e da uninflazione a doppia cifra. Oggi quel rischio si è attenuato» ha detto Gentiloni, ricordando che «il Pil nellultimo trimestre dellanno ha subito solo una lieve contrazione dello 0.1%». Gentiloni ha precisato, comunque, che le stime di Bruxelles per l’Italia prevedono «una crescita molto ridotta», pari allo 0,8%. A dare una mano, saranno anche le nuove regole del Patto di stabilità che saranno varate a breve con «percorsi di riduzione più graduale del debito».

© RIPRODUZIONE RISERVATA