Rai, l'ad Fuortes: «Il canone è una risorsa incongrua, in Europa con 90 euro è il più basso»

L'ad: "Le risorse da canone sono anche molto incerte"

Rai, l'ad Fuortes: «Il canone è una risorsa incongrua, in Europa è il più basso d'Europa con 90 euro»
Rai, l'ad Fuortes: «Il canone è una risorsa incongrua, in Europa è il più basso d'Europa con 90 euro»
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Martedì 18 Gennaio 2022, 15:56

«Il canone è una risorsa incongrua rispetto agli obblighi e alle attività che la Rai svolge ed è tenuta a svolgere come certificato anche dalla Contabilità separata». Così l'ad Rai Carlo Fuortes in audizione in commissione Lavori Pubblici al Senato.

«Come noto - ha sottolineato -, in un sistema di finanziamento duplice, la risorsa di gran lunga prioritaria è il canone: tuttavia, il relativo valore unitario è strutturalmente, come ben noto, il più basso in tutta Europa: 90 euro». 

«Se, in aggiunta - ha detto ancora l'ad -, si considerano le varie trattenute (tassa concessione governativa, IVA e Fondo per il pluralismo e l'innovazione, per effetto dell'ultima riforma, efficace dal 2021), dei 90 euro unitari Rai ne percepisce solo l'86 per cento, mentre negli altri Paesi (Regno Unito, Germania, Francia) i gestori del servizio pubblico percentuali comprese tra il 96 e il 98 per cento, quindi la quasi totalità». «Dal 2008 al 2020, inoltre, come anticipato - ha proseguito -, il canone ha avuto un andamento molto tormentato sull'onda dei frequenti interventi normativi che lo hanno interessato.

Va dunque riconosciuto che, oltre ad essere incongrue, le risorse da canone sono anche molto incerte, caratteristica che rende particolarmente complessa l'attività di pianificazione, specie in ottica pluriennale e specie in un contesto di forte evoluzione, in mondo in cui è di fatto bandita la continuità».

LA PRESIDENTE - «La necessità di garantire indipendenza e autonomia della governance Rai nell'ambito di un mandato bene definito e di durata maggiore rispetto a quella attualmente prevista» è stata rimarcata dalla presidente Rai Marinella Soldi in audizione in commissione Lavori pubblici al Senato sulla riforma della tv pubblica.  «Tutti i disegni di legge presentati - ha sottolineato - hanno l'obiettivo di garantire la massima indipendenza di gestione, mettendo la Rai in condizioni di competere nello scenario futuro, recuperando quell'autonomia e indipendenza strutturali che rappresentano la condizione per realizzare una vera diversità di contenuti editoriali rispetto alla televisione commerciale e garantendo meglio il pluralismo e la qualità proprie del servizio pubblico». 

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