Scatta dal primo luglio l'ora della precompilata Iva, un nuovo passaggio del lavoro di semplificazione fiscale portato avanti dall'Agenzia delle Entrate. La logica è la stessa che ha portato ormai sette anni fa al 730 precompilato: l'amministrazione finanziaria rende disponibili al cittadino le informazioni di cui già dispone, che naturalmente possono essere verificate e corrette ma permettono comunque soprattutto, in prospettiva, una riduzione degli adempimenti e dovrebbero favorire la compliance, ovvero l'adesione spontanea prima che il fisco dia inizio alle proprie verifiche.
Catasto e successioni, ecco le semplificazioni via web e precompilate
AVVIO SPERIMENTALE
Nel caso dell'Iva sarà un avvio sperimentale, nel senso che riguarderà una prima platea di contribuenti, i quali in un'area web dedicata del portale Fatture e corrispettive avranno a disposizione le bozze dei documenti precompilati, ossia concretamente i registri delle fatture emesse e degli acquisti e le comunicazioni delle liquidazioni periodiche.
LA SCELTA
L'approccio che guarda alla compliance rappresenta una scelta ormai acquisita per l'Agenzia, come ha ricordato il direttore Ernesto Maria Ruffini in una recente audizione presso la commissione parlamentare di vigilanza sull'Anagrafe tributaria. Ruffini ha spiegato che «la progressiva digitalizzazione dei flussi informativi ha consentito all'Agenzia di affinare i criteri e le modalità di selezione dei soggetti da sottoporre a controllo, privilegiando un modello di azione che mira a prevenire i rischi di evasione ed elusione, piuttosto che a tentare di reprimerli ex post, e a incentivare l'adempimento spontaneo degli obblighi tributari da parte dei contribuenti (con conseguenti effetti positivi sul gettito complessivamente recuperato a tassazione)».
Questa strategia passa anche per tecniche più moderne di valutazione del rischio fiscale, che puntano a sfruttare il patrimonio informativo di cui dispone l'amministrazione anche grazie a tecnologie di intelligenza artificiale. A questo proposito va ricordato che un progetto dell'Agenzia che prevede il ricorso ai dati per l'analisi del rischio di evasione ha ottenuto un finanziamento da parte dell'Unione europea. Si tratta in particolare metodologie di network analysys (rappresentazione dei dati sotto forma di rete), di machine learning (apprendimento automatico) e di data visualization (analisi visuale delle informazione).