Cefla, lavoratori appesi a un filo, sciopero e sit in: «Vogliamo certezze sul futuro»

Cefla, lavoratori appesi a un filo, sciopero e sit in: «Vogliamo certezze sul futuro»
Cefla, lavoratori appesi a un filo, sciopero e sit in: «Vogliamo certezze sul futuro»
di Luigi Benelli
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Giovedì 8 Ottobre 2020, 10:39

PESARO - Lavoratori appesi a un filo. Un futuro incerto in un autunno che si preannuncia caldissimo per le imprese e le maestranze.

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Ieri mattina assemblea con presidio dei lavoratori del gruppo Cefla nei siti di Imola e Pesaro in concomitanza dell’incontro sindacale organizzato per fare chiarezza sulle prospettive del reparto produttivo Shopfitting di Imola, produttori di macchinari per la meccanica e non solo. 

Sit-in all’esterno
Operai muniti di bandiere all’esterno dello stabilimento pesarese in via della Meccanica, ex Sorbini.

Con loro i sindacalisti della Fiom Cgil. «La paura riguarda le insistenti voci su una possibile cessione del ramo d’azienda Shopfitting, che ad oggi occupa più di 200 lavoratori – spiega Fabrizio Bassotti della Fiom Cgil - dato l’assordante silenzio da parte aziendale in merito, i lavoratori avevano indetto uno sciopero di 2 ore con presidio per denunciare la fortissima preoccupazione che aleggia tra loro. A Pesaro i lavoratori coinvolti sono 74». L’obiettivo è avere risposte chiare sul futuro della divisione arredamenti per la grande distribuzione, che la cooperativa avrebbe intenzione di vendere a una multinazionale svedese.

Nel comparto lavorano 205 dei circa 1800 dipendenti dell’azienda. Di questi, appunto, 74 nella sede pesarese. «Cefla è una cooperativa che, abdicando al suo ruolo sociale, mette in atto sempre più politiche da multinazionale intraprendendo azioni unilaterali e non condivise, invece di affrontare le criticità del momento congiunturale e quindi presentare e condividere un piano industriale di gruppo come da noi richiesto prima della pausa estiva – spiega Bassotti - E’ chiaro a tutti che se dovesse essere confermata questa scelta da parte del gruppo Cefla nessun lavoratore può sentirsi al sicuro, ed è per questo che richiediamo a gran forza la convocazione di un “tavolo Nazionale “ per discutere il piano industriale di gruppo che debba tener conto anche dei lavoratori. E’ ora che Cefla dimostri di essere una cooperativa e non una multinazionale». I posti di lavoro non sono al sicuro. «C’è molta incertezza e i lavoratori sono preoccupati. Sono padri di famiglia, hanno mutui e affitti da pagare. Una crisi in questo momento è qualcosa di molto pesante. Vedremo come evolverà la situazione». Sarà un autunno molto difficile perchè finirà il decreto che obbliga le aziende a non licenziare, dunque il rischio è che si possano perdere posti di lavoro.

Intanto è arrivata una piccola schiarita. Sono state sbloccate lunedì le paghe della cassa integrazione Fsba (Fondo di Solidarietà Bilaterale per l’Artigianato). In questi giorni stanno arrivando gli accrediti con la provincia di Pesaro che è la più interessata nelle Marche. Nella provincia di Pesaro Urbino le maestranze che ancora debbono avere la cassa integrazione sono 6.115 e l’importo è pari ad euro 4.878.367,21 euro. Da inizio lockdown gli aiuti hanno riguardato oltre 11 mila artigiani.

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