Ora solare tra sabato e domenica: farà buio prima (e dovremo tenere le luci accese più tempo). Una batosta sulle bollette

Un mese in più di ora legale, alle attuali tariffe del mercato tutelato (0,66 euro a Kilowattora), farebbe risparmiare complessivamente al sistema Italia almeno 70 milioni di euro

Ora solare tra sabato e domenica: farà buio prima (e dovremo tenere le luci accese più tempo). Una batosta sulle bollette
Ora solare tra sabato e domenica: farà buio prima (e dovremo tenere le luci accese più tempo). Una batosta sulle bollette
di Giusy Franzese
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Venerdì 28 Ottobre 2022, 19:53 - Ultimo aggiornamento: 29 Ottobre, 20:12

L’ora legale sta di nuovo per andare in soffitta: nella notte tra sabato 29 e domenica 30 ottobre (alle 3) le lancette si sposteranno indietro di 60 minuti. Lasciando inalterate le nostre abitudini di risveglio mattutino, dormiremo un’ora in più. Ma di fatto farà buio prima e quindi potremo godere di un’ora in meno di luce solare pomeridiana. Cosa che ci costringerà, in un momento in cui le attività sono in pieno svolgimento (negli uffici, nei negozi, a casa) ad accendere prima le luci artificiali e quindi a consumare più energia. Di questi tempi, con il caro-bollette che sta facendo salire il livello di ansia a molti italiani, non è un dettaglio irrilevante. Ed ecco che ritorna il pressing sul governo per posticipare di almeno 30 giorni il passaggio all’ora solare.

Il risparmio

Un mese in più di ora legale, alle attuali tariffe del mercato tutelato (0,66 euro a Kilowattora), farebbe risparmiare complessivamente al sistema Italia almeno 70 milioni di euro, (secondo i primi calcoli ufficiosi basati sui consumi storici di elettricità dell’undicesimo mese dell’anno). Che andrebbero ad aggiungersi ai 190 milioni già risparmiati da marzo ad oggi. In questo caso i calcoli sono di Terna: nel periodo di ora legale quest’anno ci sono stati minori consumi per 420 milioni di kWh (equivalenti al fabbisogno medio annuo di circa 150 mila famiglie) su un fabbisogno annuale di oltre 300 miliardi di kwh, con un conseguente risparmio economico di circa 190 milioni di euro (il calcolo è fatto su un costo del kilowattora medio per il “cliente domestico tipo in tutela” di circa 45 centesimi di euro al lordo delle imposte).

Oltre al beneficio economico Terna segnala anche il beneficio per l’ambiente con 200 mila tonnellate di CO2 non immesse in atmosfera. «Dal 2004 il nostro Paese - sottolineava un comunicato Terna di marzo scorso - con l’ora legale ha risparmiato oltre 1,8 miliardi di euro e 10,5 miliardi di kWh di elettricità».

Il raddoppio

Ovviamente più mesi usufruiscono dell’ora legale e maggiori sono i risparmi. Secondo il sistema attuale l’ora solare resterà in vigore fino all’ultimo weekend di marzo: torneremo all’ora legale nella notte tra sabato 25 e domenica 26 marzo 2023. I 70 milioni aggiuntivi di risparmio in più calcolati per novembre con l’ora legale, raddoppierebbero se anziché passare dall’ora solare all’ora legale a fine marzo, lo facessimo a fine febbraio. Dicembre, gennaio e febbraio, sono invece mesi “corti” di luce solare, per cui i risparmi sarebbero inferiori. Ma l’eliminazione definitiva del passaggio da un sistema all’altro (solare e legale) avrebbe enormi benefici sulla nostra psiche, dato che è dimostrato scientificamente che il passaggio provoca nei primi giorni disagi, disorientamenti, a volte insonnia, nella maggior parte della popolazione, bambini inclusi.

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L’appello

Gli studiosi della Società Italiana di Medicina Ambientale (Sima) in collaborazione con Consumerismo No Profit, hanno pubblicato sulla rivista Lancet Regional Heath Europe un appello rivolto al vecchio governo Draghi e ora al nuovo governo Meloni per restare tutto l’anno all’ora legale. Già 265.000 le firme raccolte. «Siamo oramai a numeri da proposte di Referendum Popolare - spiegano il presidente Sima, Alessandro Miani, e il presidente di Consumerismo, Luigi Gabriele - A questo punto non escludiamo di percorrere formalmente questa strada, dato che è stata appena varata la piattaforma digitale per la sottoscrizione dei Referendum abrogativi». Secondo i promotori dell’appello lasciando l’ora legale 12 mesi, in base alle attuali tariffe stabilite dall’Arera, ovvero 0,66 centesimi a Kwh, si risparmierebbero 500 milioni di euro all’anno.

Le norme Ue

Dal 2018 il Parlamento europeo ha approvato con l‘84% dei voti favorevoli l’abolizione dell’obbligo del cambio di orario due volte l’anno, lasciando di fatto liberi i vari Stati di scegliere se optare per l’ora solare o legale.

 

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