Risparmio energetico degli edifici: arriva il countdown per ridurre gli sprechi

Risparmio energetico degli edifici: arriva il countdown per ridurre gli sprechi
Risparmio energetico degli edifici: arriva il countdown per ridurre gli sprechi
di Lorenzo Sconocchini
4 Minuti di Lettura
Sabato 18 Marzo 2023, 11:00

ANCONA- La direttiva “Case green” è stata approvata nei giorni scorsi dal Parlamento europeo, anche se per il testo definitivo bisognerà attendere la fase di negoziati con i singoli Stati membri. Il testo approvato dall’assemblea plenaria fissa una serie di scadenze per migliorare l’efficientamento energetico degli edifici pubblici e privati per ridurre gli sprechi e dunque i consumi di energia non rinnovabile. L’obiettivo della direttiva è di agire prioritariamente sul 15% degli edifici più energivori, che andranno così collocati dai diversi paesi membri nella classe energetica più bassa, la G. Secondo le stime approssimative, basate sulla proposta della Commissione Ue che difficilmente rimarrà uguale dopo il negoziato con il Parlamento europeo e gli Stati membri, per l’Italia potrebbe significare dover ristrutturare al massimo tra 3,1 e i 3,7 milioni di edifici residenziali entro il 2033, degli oltre 12 milioni totali censiti dall’Istat.

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LE PRIME SCADENZE PREVISTE FRA 3 ANNI

La direttiva fissa l’obiettivo per gli edifici residenziali di raggiungere almeno la classe energetica E entro il 2030 e la D entro il 2033.

Per gli immobili non residenziali e pubblici le stesse classi vanno raggiunte entro il 2027 e il 2030. Gli edifici pubblici nuovi dovranno essere a emissioni zero dal 2026, gli altri dal 2028.

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PER CONOSCERE LA CLASSE SERVE L’APE CERTIFICATO

Per conoscere la classe energetica di un’abitazione bisogna farsi rilasciare da un certificatore abilitato l’Ape, l’attestato di prestazione energetica. Oggi è richiesto solo quando si mette in vendita una casa o si cerca di affittarla e quando si procede a una ristrutturazione con richiesta di bonus fiscali.

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DALLA “A” FINO ALLA “G”: DIECI CLASSI E SOTTOCLASSI

Le cassi energetiche sono 10, dalla A (suddivisa in quattro sottoclassi dalla A1 alla A4, la migliore) alla G. Per stabilire la classe di appartenenza di un edificio va calcolata (individuando un valore espresso in Kwh/mq anno) la prestazione energetica globale derivante dai consumi di energia non rinnovabile. 

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PER LA “A” CUCINA A INDUZIONE E VENTILAZIONE CONTROLLATA

Le classi più performanti (A) sono assegnate a edifici con impianti di riscaldamento più efficienti e miglior isolamento. Aiutano ad esempio la cucina a induzione (il gas richiede un foro d’aerazione che disperde calore) e la ventilazione controllata per non aprire le finestre.

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DA UN VALORE BASE SI ASSEGNA LA CATEGORIA

Per la classificazione energetica di un edificio si parte da un valore base, che è quello di passaggio tra la classe A1 e la classe B. Posto come 100 il valore minimo della classe B, la classe A4 (la più efficiente) ha consumi al massimo del 40% rispetto al parametro di riferimento, mentre la classe G ha consumi dal 250% e oltre.

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DAL CAPPOTTO TERMICO ALLA POMPA DI CALORE

Le classi peggiori (E e G) sono legate all’età dell’edificio, specie quelli realizzati prima della crisi petrolifera del ‘73. Per passare almeno alla D servono interventi come cappotto termico, isolamento del tetto, caldaia a pompa di calore, infissi. Per passare dalla E alla D potrebbero bastare una centrale termica efficiente e infissi isolanti.

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ESONERO PER LE CHIESE E GLI EDIFICI STORICI

Potranno essere esentati dagli obblighi di efficientamento energetico gli edifici di particolare pregio storico e architettonico, i luoghi di culto, gli edifici temporanei, le seconde case utilizzate non più di quattro mesi l’anno e gli alloggi autonomi sotto i 50 mq. Esenzioni anche per le case popolari.

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GLI IMPIANTI SOLARI SUGLI EDIFICI PUBBLICI

Da quando la direttiva sarà recepita, scatterà l’obbligo di impianti solari in tutti i nuovi edifici pubblici e non residenziali. Entro il 31 dicembre 2026, pannelli obbligatori su tutti gli edifici pubblici e sui non residenziali esistenti. Dal 31 dicembre 2032 obbligo anche per gli edifici interessati da ristrutturazioni.

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