Confindustria verso la maxi fusione: Ascoli-Fermo porge la mano, Ancona-Pesaro pronta a dire sì in attesa di Macerata

Confidustria verso la maxi fusione: Ascoli-Fermo porge la mano, Ancona-Pesaro pronta a dire sì in attesa di Macerata
Confidustria verso la maxi fusione: Ascoli-Fermo porge la mano, Ancona-Pesaro pronta a dire sì in attesa di Macerata
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Venerdì 18 Dicembre 2020, 12:48 - Ultimo aggiornamento: 14:59

Il comunicato, a ora di cena, arriva da Confindustria Centro Adriatico (Ascoli-Fermo) che ieri pomeriggio ha votato a favore per la fusione con Marche Nord (cioè Ancona-Pesaro) per un nuovo ente di orizzonte regionale.

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Martedì è attesa la votazione analoga nel consiglio direttivo di Marche Nord dopodiché le quattro territoriali si volgeranno verso Macerata in attesa di sapere cosa c’è nel dopo Guzzini. È così che dal bozzolo di due crisi intestine (tanto Ascoli-Fermo quanto Ancona-Pesaro erano ai ferri corti) esce la tanto inseguita Confindustria unica che a questo punto pare vicinissima a diventare realtà.

Il piacere e l’orgoglio

«Abbiamo il piacere - spiega la nota arrivata da Ascoli - e l’orgoglio di informare tutta la nostra comunità che oggi (ieri per chi legge, ndr) il consiglio di presidenza, il consiglio generale e l’assemblea straordinaria di Confindustria Centro Adriatico, hanno formalmente deliberato la nascita del potenziale sodalizio tra le associazioni degli industriali di Ascoli Piceno e Fermo e quelle di Ancona e Pesaro, dando una svolta finalmente decisiva alla realizzazione di una Confindustria unica a perimetro regionale».

Nelle parole di ascolani e fermani traspira anche «l’auspicio di tutti» cioè che «ci sia presto anche il parere favorevole di Confindustria Macerata che, a questo punto, completerebbe il progetto aggregativo marchigiano». La condizione della territoriale mediana delle Marche è piuttosto delicata in questo momento dopo il caso della frase choc di Guzzini. Meglio agire con cautela visto che proprio Macerata tre anni fa sembrava dentro l’aggregazione a tre con Pesaro e Ancona per poi sfilarsi all’ultimo momento. 

Il lato positivo

Meglio guardare al positivo di quel che è successo ieri che ha visto la regia molto interessata di Confindustria Nazionale. Sia da Pesaro che da Ancona si guardava con grande interesse al direttivo di Centro Adriatico: il tandem Schiavoni-Bocchini pare abbia dato una disponibilità di massima per allacciare le cinture. Che si specchia nelle parole di Simone Mariani, presidente di Confindustria Centro Adriatico. «Il sogno di unificare tutte le associazioni territoriali delle cinque province marchigiane - afferma l’ad di Sabelli ed ex vice presidente nazionale dei giovani - è ora ad un passo dal concretizzarsi». Per Mariani con ogni probabilità di schiuderanno le porte dello studio da presidente della sede regionale di via Filonzi alla Baraccola. Quella vissuta dai tantissimi associati che hanno partecipato all’Assemblea è stata davvero una giornata cruciale, da raccontare: dopo giorni complicati, tutti gli imprenditori, piceni e fermani, compatti, hanno ritrovato unità d’intenti, rinnovando la loro piena ed incondizionata fiducia al presidente Mariani e convergendo sulla sua proposta coraggiosa e lungimirante di credere in un percorso sinergico a livello regionale. 

Chi farà il presidente?

«Sono entusiasta delle decisioni maturate dai nostri organi - continua il presidente Mariani. Da sempre abituati ad anteporre gli interessi collettivi a quelli individuali è stato naturale e spontaneo fugare ogni incomprensione e raggiungere una coesione unanime confermata dalle delibere odierne».

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