LEGGE DI BILANCIO

Bonus cultura 18 anni abolito, i fondi a spettacolo ed editoria. Ma nasce la «carta cultura». Renzi: «Follia, faremo ostruzionismo»

Bonus cultura 18 anni abolito, emendamento alla manovra taglia la misura: i fondi a spettacolo ed editoria
Bonus cultura 18 anni abolito, emendamento alla manovra taglia la misura: i fondi a spettacolo ed editoria

Meloni, emendamenti per più fondi al Sud

Il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha concordato con il Ministro dell'Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, e il Ministro per gli Affari europei, il Sud, le Politiche di Coesione e il PNRR, Raffaele Fitto, alcune proposte emendative che saranno presentate al disegno di legge di bilancio per sostenere e promuovere, anche nel 2023, gli investimenti nei territori del Mezzogiorno, nelle aree cratere del sisma dell'Italia centrale, nelle Z.E.S. e nelle Z.L.S. È quanto si legge in una nota di Palazzo Chigi

«Nel dettaglio - si legge ancora nella nota - le proposte emendative riguarderanno: la proroga del credito d'imposta in favore delle imprese che acquistano beni strumentali nuovi e destinati a strutture produttive ubicate nei territori delle regioni Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Molise, Abruzzo, Sardegna e Sicilia; la proroga dell'agevolazione c.d. »Zona Franca Sisma Centro Italia« e dell'esenzione dal pagamento delle imposte di bollo e di registro relativamente alle istanze, ai contratti ed ai documenti presentati alle pubbliche amministrazioni per gli interventi di ricostruzione; la proroga del credito d'imposta relativo agli investimenti effettuati nelle Zone Economiche Speciali e nelle Zone Logistiche Semplificate; la proroga del credito d'imposta maggiorato per gli investimenti in attività di ricerca e sviluppo in favore delle imprese localizzate nelle regioni del Mezzogiorno». «Inoltre - conclude il comunicato - si prevede, anche per l'anno 2023, il riconoscimento del credito d'imposta per le spese relative all'installazione e messa in funzione di impianti di compostaggio presso i Centri Agroalimentari presenti nelle regioni Campania, Molise, Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia»

Via 18App, nasce la carta cultura: ministro al lavoro

Non più 18 App ma al suo posto nasce «carta cultura»: «una misura volta a tutelare dallo snaturamento delle finalità dell'applicazione che viene largamente utilizzata per l'acquisto dei libri di testo. Per questo, riteniamo debba essere revisionata e potenziata concordando con le categorie produttive della cultura», lo dicono Federico Mollicone, Rossano Sasso e Rita Dalla Chiesa. Il ministro Sangiuliano e i sottosegretari stanno già lavorando ad un incontro ai primi di gennaio con le categorie per definire le linee di questa nuova carta, «senza abusi e con il sostegno anche per l'acquisto di libri scolastici». segue 

«Il Parlamento darà massima priorità al sostegno della filiera culturale, come teatro, musica, cinema, editoria libraria e patrimonio culturale privato come le dimore storiche. La volontà del Parlamento è quella di revisionare la 18app e introdurre politiche di incentivo alla domanda di cultura più generali, che possano sostenere i consumi culturali nella crisi in corso», spiegano il presidente della Commissione Cultura della Camera dei Deputati, Federico Mollicone, il capogruppo della Lega in VII Commissione, Rossano Sasso, e il capogruppo di FI in VII Commissione, Rita Dalla Chiesa. «La sostituzione di 18app con una nuova «carta cultura» è una misura volta a tutelare dallo snaturamento delle finalità dell'applicazione che viene largamente utilizzata per l'acquisto dei libri di testo. Per questo, riteniamo debba essere revisionata e potenziata concordando con le categorie produttive della cultura. Il ministro Sangiuliano e i sottosegretari - aggiungono - stanno già lavorando per convocare un incontro ai primi di Gennaio con le categorie coinvolte per definire le linee di questa nuova «carta della cultura», senza abusi e con il sostegno anche per l'acquisto di libri scolastici, sostenendo le famiglie. L'emendamento sottoscritto dai gruppi parlamentari di maggioranza è volto all'istituzione di un nuovo welfare dello spettacolo, introducendo 100 milioni per l'indennità di discontinuità; per la riforma del Fondo Unico dello Spettacolo, incrementando di 40 milioni di euro la dotazione; per il sostegno con 45 milioni complessivi alla filiera del libro e delle biblioteche, con ricadute per l'indotto anche delle librerie di prossimità, degli autori e dei traduttori; per il sostegno al cinema e alle sale; per il sostegno del patrimonio culturale materiale e immateriale. Renzi e Franceschini stiano tranquilli. Il Parlamento sarà principale sede per la definizione delle politiche culturali».

Renzi: follia cancellare il bonus cultura, faremo ostruzionismo

«La maggioranza della Meloni vuole cancellare #18App. Follia! Perché hanno paura della cultura? Io sono pronto all’ostruzionismo parlamentare. Ma chiedo a tutti di darci una mano. Firmate la petizione, fatela girare. Dovranno fermarsi loro, non noi». Lo scrive Matteo Renzi in un video diffuso sui propri social: «È assurdo, bisogna reagire. Quella misura che avevamo voluto noi e che ci hanno copiato in Spagna, Francia, Germania, permette ai 2003 e 2004 di entrare in libreria, di andare a teatro, di pagarsi un concerso. Cancellare sulla cultura è sbagliato perché uccide l'idea di futuro». 

 

 

Pd: rifinanziare bonus psicologo anche nel 2023-2024

Prorogare il bonus psicologo anche nel 2023 e 2024 con un finanziamento di 25 milioni l'anno. È la richiesta avanzata in un emendamento alla manovra presentato dal Pd in cui si propone il potenziamento dei servizi per la salute mentale. La norma chiede infatti anche lo stanziamento di 20 milioni l'anno nel 2023 e 2024 «al fine di incrementare i servizi di salute mentale a beneficio della popolazione di tutte le fasce di età» e altri 20 milioni l'anno nel biennio per «potenziare il reclutamento dei professionisti sanitari e di assistenti sociali». Le coperture - 65 milioni l'anno - arrivano dal Fondo per le esigenze indifferibili.

Le proposte sulla famiglia

Dai fondi per la riduzione del gap salariale agli interventi di sostegno al «ruolo di cura e di assistenza dei nipoti da parte dei nonni» fino all'estensione per le libere professioniste nel caso di malattia del figlio. È corposo il pacchetto di emendamenti sul sostegno alla famiglia depositato dai partiti della maggioranza alla manovra in commissione Bilancio alla Camera.

Zingaretti: cancellare bonus 18 anni? Destra vuole Italia dei privilegiati

«La destra vuole cancellare la 18app. L'opportunità per i neo diciottenni di ottenere 500euro da spendere in libri, teatro, cinema, musei, cultura. Ormai contro le ragazze e i ragazzi è una persecuzione. Quella delle destre non è l'Italia del merito ma dei privilegiati». Lo scrive su Twitter il deputato dem Nicola Zingaretti.

Via il bonus 18 anni, fondi a editoria e spettacolo

Addio all'App 18, il bonus 18enni per teatri, cinema, spettacoli dal vivo, libri, abbonamenti a quotidiani e periodici, musei, concerti e mostre. Un emendamento della maggioranza (FdI, Lega e FI) abroga la misura ridestinando le risorse - pari 230 milioni di euro annui a decorrere dal 2022 - a finalità di sostegno del mondo dello spettacolo e della cultura. Si va dal rafforzamento del Fondo per il sostegno economico temporaneo dei lavoratori dello spettacolo al Fondo per gli operatori dell'editoria e delle librerie, dal Fondo per lo spettacolo dal vivo al sostegno delle attività di rievocazione storica de «La Girandola» di Roma.

Forza Italia spinge per un ulteriore aumento delle pensioni minime, da 574 euro alla soglia psicologica dei 600, ma la Lega frena. Dubbi legati alle risorse a disposizione: qualora non dovessero esserci nell'immediato fondi a sufficienza, l'obiettivo sarà raggiunto «nel corso della legislatura», afferma il sottosegretario leghista al Lavoro Claudio Durigon, provocando però l'irritazione degli azzurri. «Non si può dire una cosa nella riunione di maggioranza e poi un'altra fuori», protestano fonti del partito di Silvio Berlusconi, secondo cui nel vertice di ieri a Palazzo Chigi sulla manovra ci sarebbe stata un'apertura a un piccolo incremento, con il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti che avrebbe spiegato la necessità di calcolare l'entità e l'età di partenza, dai 75 o dagli 80 anni.

Il problema è di risorse, come per la proroga del superbonus e lo sblocco dei crediti nel dl Aiuti quater, tema su cui però la maggioranza è compatta. Le tensioni sulle pensioni rischiano invece di influenzare i primi passi della manovra alla Camera, dove nei prossimi giorni si sfoltiranno gli oltre tremila emendamenti concentrando l'esame in commissione Bilancio solo sui segnalati. E fra i nodi da sciogliere per il governo ci sarà quello sulla soglia (immaginata prima a 30 euro e poi definita a 60) oltre cui per i commercianti è obbligatorio accettare i pagamenti elettronici. Le opposizioni chiedono l'abrogazione della norma. Nella maggioranza, Noi moderati propone di limitare all'1% della spesa le commissioni sui pagamenti con le carte fino a 15 euro. Il tema è in standby. Sul Pos si gioca una partita delicata, intrecciata agli obiettivi del Pnrr. A Palazzo Chigi e al Mef attendevano a inizio settimana l'esito dell'interlocuzione con la Commissione europea, che invece si sta prendendo più tempo.

Settimana prossima arriverà anche l'opinione di Bruxelles sulla manovra, ha spiegato il commissario Ue Paolo Gentiloni: «I nostri principi mi sembrano evidenti, basta leggersi il Pnrr o le raccomandazioni Ue per sapere che per noi sia la fatturazione elettronica che la lotta all'evasione sono grandi priorità». Se la discussione con Bruxelles dovesse andare per le lunghe - arrivano a sostenere alcune fonti di maggioranza -, non è escluso che si decida di stralciare la misura e riproporla in un nuovo provvedimento. Non si può rallentare l'iter di approvazione in Parlamento, e non è ideale in questo momento, intraprendere un braccio di ferro, mentre in parallelo, fra l'altro, è in corso il confronto per avere maggiori margini di manovra sul Pnrr (il ministro Raffaele Fitto ha convocato una cabina di regia per il punto sulle scadenze di fine dicembre).

Intanto il limite massimo a 10mila euro per i pagamenti in contanti in tutta l'Unione entra fra i punti concordati nel Consiglio dell'Ue sul regolamento antiriciclaggio. «Bene, anche l'Europa conferma la libertà di usare il proprio denaro come si vuole, raddoppiando addirittura il tetto all'uso del contante previsto dal governo italiano da 5 a 10mila euro - la lettura del vicepremier Matteo Salvini -. Sinistri e critici in silenzio oggi?». Meloni ha già chiarito che tutti gli emendamenti localistici saranno cassati. E ha mandato un chiaro messaggio: non ci sarà una misura "salva-calcio". Fra gli emendamenti di FdI, uno propone una sorta di scudo penale per le imprese inadempienti con il Fisco nel 2022 che hanno chiesto la rateizzazione per importi superiori ai 250mila euro: una norma generale, pensata per i trader che comprano e vendono energia, di cui potrebbero beneficiare anche le società sportive. Non è detto che rientri fra gli emendamenti segnalati, ma di certo si sta lavorando sulla riduzione delle sanzioni (oggi al 10%) e degli interessi (al 3% per tre anni).

Nel mirino delle opposizioni è entrata anche la proroga fino a giugno 2023 dell'agevolazione che permette di limitare al 14% (anziché al 26% previsto per i redditi da capitali) la tassazione sulle plusvalenze su terreni e partecipazione, estendendola anche ad azioni e titoli sui mercati finanziari, nonché a risparmi e patrimoni in fondi e polizze assicurative sulla vita. Frutterebbe circa 1,5 miliardi di entrate nel 2023.

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