IVA non riscossa in UE ammonta a 93 miliardi: nuove norme da Bruxelles

IVA non riscossa in UE ammonta a 93 miliardi: nuove norme da Bruxelles
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Venerdì 9 Dicembre 2022, 08:45
(Teleborsa) - Resta alta l'evasione da IVA in UE, non solo in Italia, che si conferma fra i Paesi più colpiti, ma anche in altri grandi economie come la Francia e la Germania. E' quanto emerge dal report Tax Gap 2022 pubblicato dalla Commissione europea, che ha costituito la base per n cambio della regolamentazione europea sull'IVA.

Il Tax Gap, ovvero la differenza fra le entrate IVA attese e quelle effettivamente incassate, è su un livello ancora alto di 93 miliardi in UE, pari al 9,1% del totale delle entrate IVA previste, ma registra un calo di circa 30 miliardi di euro rispetto al 2019, anno pre-pandemia. Questo calo - spiega Bruxelles - può essere spiegato dall'aumento degli adempimenti IVA dovuto in gran parte all'effetto delle misure di sostegno introdotte dal governo in risposta alla pandemia di COVID-19.

La pandemia di COVID-19 ha portato 19 dei 27 Stati membri a registrare un calo delle entrate IVA, a causa della diminuzione dei consumi durante le varie fasi del lockdown. Le entrate a livello europeo sono diminuite di circa 69 miliardi di euro, pari a circa il 7% del debito d'imposta totale IVA, anche come diretta conseguenza delle riduzioni temporanee decise dagli Stati per mitigare l'impatto economico della pandemia.

Permangono disparità tra gli Stati membri. Nel 2020, il divario dell'IVA stimato tra gli Stati membri variava dall'1,3% della Finlandia al 20,8% dell'Italia, ma fanno anche peggio Malta al 24,1% e la Romania al 35,7%. In termini nominali, i divari maggiori si registrano in Italia (26 miliardi di euro), Francia (14 miliardi di euro) e Germania (11 miliardi di euro).

"Il divario dell'IVA rimane chiaramente un problema urgente - sottolinea la Commissione - in un momento in cui i governi hanno bisogno di entrate sostenibili per superare l'incertezza economica. È quindi necessaria un'azione urgente per mitigare queste perdite, soprattutto perché le stime suggeriscono che circa un quarto del divario dell'IVA può essere direttamente attribuito a frode".

Bruxelles ha dunque proposto una serie di misure per migliorare il funzionamento dell'IVA, tenendo in considerazione anche le sfide sollevate dallo sviluppo delle grandi piattaforme di eCommerce. Fra le misure proposte l'estensione della fatturazione elettronica per le imprese che operano a livello nell'UE e un quadro armonizzato per le transazioni nazionali, un giro di vite per le piattaforme turistiche che gestiscono il trasporto passeggeri e gli alloggi a breve termine e l'introduzione di un'unica registrazione IVA in tutta l'UE sul modello di "sportello unico" già esistente per gli operatori del commercio elettronico.

Questa nuova normativa dovrebbe aiutare gli Stati membri a recuperare fino a 11 miliardi di euro all'anno di entrate nei prossimi dieci anni. Inoltre la registrazione unica per l'IVA consentirà alle PMI di risparmiare circa 8,7 miliardi di euro in costi di registrazione e amministrativi in dieci anni.



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