Ita tratta con Certares, più occupati e rotte. Al Tesoro resta il 49%

L’offerta del consorzio con Air France e Delta prevede l’incremento della flotta. Niente ingerenze del Mef nella gestione ma ultima parola sulle scelte strategiche

Ita tratta con Certares, più occupati e rotte. Al Tesoro resta il 49%
Ita tratta con Certares, più occupati e rotte. Al Tesoro resta il 49%
di Umberto Mancini
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Giovedì 1 Settembre 2022, 00:08 - Ultimo aggiornamento: 15:20

Disco verde. Può decollare la trattativa tra il consorzio guidato dal fondo Certares con Delta e Air France-Klm per la privatizzazione di Ita Airways. Come anticipato dal Messaggero, il Tesoro ha scelto la rotta per la compagnia di bandiera. E nella mattinata di ieri ha ufficializzato l’avvio del negoziato in esclusiva. Poche righe, diffuse di primo mattino, che rappresentano il punto d’inizio di un percorso che il governo vuole compiere rapidamente, come del resto sottolineato dal presidente del Consiglio Mario Draghi. Una mossa che ha sorpreso non poco i contendenti, ovvero il tandem Msc-Lufthansa, sicuri fino alla fine di essere in pole position nelle preferenze che gli advisor del Tesoro andavano motivando.

L'anticipazione del Messaggero


Il miglioramento delle proposte, richiesto alle due cordate il mese scorso - per renderle più coerenti con i desiderata del Tesoro - ha evidentemente sovvertito le posizioni, cambiando l’ordine di arrivo finale. Ma quali sono i punti di forza della proposta del colosso Usa messa a punto dalla sede milanese del gruppo dove lavora, tra l’altro, Domenico Barile, top manager italiano? Sostanzialmente tre.


LE MOTIVAZIONI
Il primo riguarda i posti di lavoro e quindi l’architettura industriale. Ha prevalso, emerge da fonti vicine al dossier, l’offerta che garantisce lo sviluppo della compagnia di bandiera, con l’aumento dell’occupazione, delle rotte e della flotta. Aderente allo spirito del Dpcm. Insieme, ed è il secondo punto, ad una governance che consente al Mef di avere voce in capitolo nelle scelte chiave.  Va detto subito che il Tesoro ha messo in chiaro di non essere interessato alla gestione operativa della compagnia, che perciò deve restare in capo ai partner industriali. Ma sui temi cruciali serve condivisione. In poche parole, dopo aver investito oltre 1,2 miliardi e lanciato Ita dalle ceneri di Alitalia, costata complessivamente ai contribuenti italiani circa 14miliardi, l’esecutivo ha voluto cautelarsi per dare un futuro sicuro al vettore tricolore, inserendolo in una alleanza industriale di livello internazionale.

Delta, già partner di Alitalia in passato, è infatti il più grande operatore nel trasporto aereo, mentre Air France-Klm ha una posizione di leader in Europa ed è nei primi posti della classifica mondiale. Nella futura alleanza viene attribuita al Mef la nomina del presidente del consiglio di amministrazione, previo l’ok degli altri partner, e il gradimento sul nome dell’amministratore delegato. La cordata Msc-Lufthansa aveva invece garantito il solo diritto di veto su fusioni, scissioni e trasferimento di sede. Al socio pubblico, in altre parole non sarebbero stati riconosciuti presidi significativi sia negli organi di governo della società sia in termini di diritti di veto su materie di rilevanza strategica.  Anche il prezzo proposto che valorizza Ita 700 milioni è stato considerato congruo, pari a quanto conferito ad oggi dal ministero a titolo di capitale, e diventa pari a 1.950 milioni grazie agli aumenti di capitale del Tesoro (650 milioni) e in prospettiva di Certares (circa 600 milioni). Il doppio, insomma, di quanto proponeva nella sua offerta il tandem Msc-Lufthansa. 


A sparigliare il campo è stato anche un altro un aspetto ritenuto cruciale da Palazzo Chigi. Nella prima offerta Certares proponeva l’acquisto del 40% di Ita, mentre con l’ultima proposta arriverà a quota 51%, dando vita così a una vera privatizzazione dato che lo Stato perderà il controllo della società. Il Tesoro avrà quindi una quota del 49%. Quanto ai tempi, il trasferimento delle azioni avverrà al momento della firma del contratto, mentre il pagamento potrà essere rateizzato. Tra l’altro, a differenza di Msc-Lufthansa il consorzio guidato da Certares ha dato la disponibilità a discutere ogni modifica volta a migliorare la coerenza dell’offerta con il Dpcm. 


L’ASSETTO
In una seconda fase, secondo quanto risulta al Messaggero, Delta e Air France faranno l’ingresso nel capitale, con modalità ancora da definire (la quota sarà il 10% ciascuno). Il negoziato partirà invece subito. La trattativa impegnerà le prime due settimane di settembre. Poi il ministero dell’Economia potrà scegliere se firmare un memorandum d’intesa con Certares e i suoi alleati, non vincolante, o se firmare un preliminare, cioè un atto vincolante. Ovviamente sotto la regia di Palazzo Chigi.


 

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