Incendi Sardegna, associazioni agricole: più prevenzione e cambio di rotta nelle politiche agricole

Incendi Sardegna, associazioni agricole: più prevenzione e cambio di rotta nelle politiche agricole
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Mercoledì 4 Agosto 2021, 18:00
(Teleborsa) - Più prevenzione e un radicale cambio di rotta nelle politiche forestali e nella gestione delle aree boschive. Associazioni agricole e Ordini professionali marciano nella stessa direzione: la piaga degli incendi si combatte con il presidio delle campagne e con un diverso approccio culturale che restituisca ad agricoltori e pastori il ruolo di primi custodi del territorio. I vertici di Coldiretti, Confagricoltura, Cia e Copagri, insieme ai rappresentanti degli agronomi, dei dottori forestali e dei periti agrari, lo hanno ribadito questa mattina al Consiglio regionale della Sardegna nel corso della seduta congiunta delle Commissioni "Attività Produttive" e "Governo del Territorio" che ha ascoltato i suggerimenti.

"Occorre un salto di qualità nelle prevenzione – ha detto il presidente della Federazione degli ordini professionali dei dottori agronomi e forestali della Sardegna Luigi Ledda – bisogna guardare alle esperienze di successo di altre regioni del Mediterraneo». La stagione degli incendi è più lunga rispetto al passato. "I cambiamenti climatici e i prolungati periodi di siccità rendono la situazione più difficile: gli effetti devastanti degli ultimi incendi dipendono molto dall'abbandono delle campagne– ha aggiunto Ledda – ci sono ampie aree considerate marginali. Prima, queste porzioni di territorio erano adibite a pascolo, oggi sono nuovamente coperte dalla macchia mediterranea. Manca una pianificazione territoriale e un governo delle superfici boschive".

Un cambio di rotta ha chiesto anche il Coordinamento regionale dei periti agrari: "serve uno sforzo di tutti per coordinare attività e azioni – ha detto il presidente Graziano Pau – è necessario presidiare il territorio attraverso associazioni di volontariato, cacciatori organizzati, compagnie barracellari. Vanno coinvolte anche le aziende agricole che operano in aree a rischio riconoscendo loro un incentivo per gli interventi di prevenzione". Per il rappresentante dei periti agrari, è urgente fare rapidamente a una stima dei danni degli ultimi devastanti roghi del Montiferru e procedere ai ristori: «Va creato un fondo di sostegno per gli agricoltori e ricostituito il patrimonio aziendale – ha proseguito Pau – se si vuole evitare l'abbandono delle campagne occorre intervenire per il recupero dell'ambiente e delle coltivazioni tradizionali».

D'accordo sulle azioni di prevenzione anche le associazioni agricole. Secondo il presidente di Coldiretti, Battista Cualbu, vanno rivisti i regolamenti forestali: "in alcune zone, il bosco ha preso il sopravvento. Questo perché il pascolo del bestiame è vietato o limitato – ha detto Cualbu – alcuni parametri vanno rivisti. La presenza degli animali tiene pulito il bosco e consente di governarlo meglio. Per secoli i pastori hanno contribuito a sviluppare un patrimonio boschivo di valore inestimabile. A loro va restituito il ruolo di principali custodi dell'ambiente se si vuole realmente combattere lo spopolamento delle zone interne". Per il presidente di Confagricoltura, Luca Sanna, ciò che è successo a fine luglio in Sardegna va inquadrato in un contesto nazionale ed europeo: "La nostra è una delle regioni più verdi d'Europa, il problema va affrontato coinvolgendo anche l'Ue". Per rafforzare la lotta al fuoco, Sanna ha invece suggerito un passo in avanti: "Si parla di multifunzionalità delle imprese agricole. In questo concetto vanno inserite le azioni di prevenzione degli incendi. Gli agricoltori possono fare molto, pulendo i terreni e collaborando con i comuni, ma la loro attività va retribuita". Secondo Francesco Erbì, presidente della Cia, ciò che manca in Sardegna è una seria politica ambientale e forestale: "Ci occupiamo di porzioni di territorio con i cantieri forestali ma nell'isola esistono terre pubbliche e terre private senza alcun controllo – ha detto Erbì – si costituisca un tavolo tecnico che pensi a una programmazione complessiva e a lungo termine".

Pietro Tandeddu di Copagri ha invece sollecitato ristori certi e rapidi per le aziende colpite dagli incendi nel Montiferru: "Servono procedure semplificate per ricostituire le scorte di foraggio e ripristinare le recinzioni – ha detto Tandeddu – auspichiamo un'ordinanza della Protezione civile per gli interventi sulle strutture danneggiate". Per Tandeddu va tutto riportato all'interno di un piano straordinario: «Alcune norme sulla forestazione vanno riviste – ha concluso – così come è urgente recepire alcune leggi nazionali molto utili sul fronte della prevenzione degli incendi e del governo del territorio". Soddisfatti i presidente della IV e V Commissione Giuseppe Talanas e Piero Maieli: "Abbiamo ascoltato proposte e suggerimenti molto utili – hanno detto – sta al consiglio ora recepirle e tradurle in provvedimenti mirati".
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