Decreto Sostegno, dai ristori alla precompilata: ecco le misure

Decreto Sostegno, dai ristori alla precompilata: ecco le misure
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Lunedì 15 Marzo 2021, 10:00
(Teleborsa) - L'approvazione del Decreto Sostegno è in programma questa settimana, anche se manca ancora qualche aggiustamento sugli interventi, uno nodo che con tutta probabilità farà slittare il provvedimento alla fine della settimana, fra giovedì e venerdì. Il decreto con i nuovi aiuti alle famiglie ed alle imprese sarà finanziato con i 32 miliardi dell'extra deficit già approvato e, in seguito, un nuovo scostamento di bilancio che potrebbe arrivare a 20 miliardi di euro e sarà inserito nel DEF.

Slitta la precompilata

E' previsto anche uno slittamento delle scadenze legate alla dichiarazione dei redditi precompilata che, quindi, sarà disponibile solo a partire dal 10 maggio. Lo ha fatto sapere il MEF, indicando che le imprese avranno tempo fino al 31 marzo per inviare la Certificazione unica dei redditi dei dipendenti, stessa scadenza fissata per l'invio dei dati utili per il calcolo delle detrazioni in dichiarazione. Misure che si aggiungono alla proroga al 30 aprile per i versamenti delle rate della pace fiscale sospese da inizio pandemia, e all'ennesimo rinvio, a maggio, della digital tax.

Nuovi ristori senza sistema codici Ateco

Sul fronte dei ristori si prevede un rafforzamento del pacchetto che dovrebbe arrivare a 11 miliardi, con un ampliamento della platea dei beneficiari a tutte le attività economiche con partita Iva, quindi sia imprese che professionisti, fino a 10 milioni di fatturato (non più 5 milioni) che abbiano subito perdite fino al 33% del fatturato. Superata così la logica dei codici Ateco valida sino ad oggi. La base di calcolo per il ristoro è la perdita media mensile del 2020 rispetto al 2019 alla quale sarà poi applicata una percentuale, dal 30 al 15% in base al fatturato, in modo da premiare le attività più piccole. Previsti anche gli aiuti promessi alla filiera della montagna per circa 600 milioni, ma la cifra potrebbe arrivare a 1 miliardo, in aggiunta ai ristori previsti per tutte le attività in perdita. Nel dl dovrebbe poi essere previsto il rinnovo delle indennità per i lavoratori del turismo e dello spettacolo.

Prorogati CIG e blocco licenziamenti

Il capitolo lavoro potrebbe avere una dote di 10 miliardi. E' previsto un doppio binario sia per il blocco dei licenziamenti che per la cassa Covid. La cassa integrazione sarà rifinanziata fino a giugno per tutti e fino a ottobre per le piccole imprese che attualmente non hanno la tutela della cig ordinaria. Lo stop ai licenziamenti per le imprese che hanno la cassa ordinaria (industria ed edilizia) durerà fino al 30 giugno, mentre per coloro che hanno solo la CIG in deroga o il FIS, e che ricorreranno alla cassa Covid pagata dallo Stato, il blocco sarà esteso fino a ottobre. Rifinanziato con 1 miliardo anche il reddito di cittadinanza e altre tre mensilità sono state aggiunte ai percettori del reddito d'emergenza. Sarà anche prorogata per due mesi l'indennità di disoccupazione Naspi.

Prorogate cartelle e rottamazione

Prevista anche la proroga della sospensione delle cartelle fiscali e degli avvisi esecutivi fino al 30 aprile. Dal 1 marzo riparte, tuttavia, la notifica dei nuovi atti. I pagamenti congelati andranno saldati in un'unica soluzione entro il sessantesimo giorno dalla fine della sospensione. Previsto, inoltre, il rinvio per le rate di rottamazione e saldo e stralcio fermate in extremis dal MEF: per le rate in scadenza nel 2020 ci sarà tempo fino al 31 luglio, mentre per quelle di quest'anno (con termini al 28 febbraio, 31 marzo, 31 maggio e 31 luglio) si potrà aspettare fino al 30 settembre. Al centro del dibattito rimane, invece, la questione della cancellazione delle vecchie cartelle in magazzino, quelle affidate fra il 2000 e il 2015.
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