Dazi Usa-Ue, c'è lo stop: trovato accordo su Boeing-Airbus. Gioisce il «made in Italy»

Ue e Usa, lo stop ai dazi. Gioisce il «made in Italy»
​Ue e Usa, lo stop ai dazi. Gioisce il «made in Italy»
di Gabriele Rosana
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Mercoledì 16 Giugno 2021, 01:20

La prima visita di Joe Biden da presidente Usa nella capitale belga e delle istituzioni europee porta in dono un’insperata tregua al termine di una contesa dei cieli lunga 17 anni sul dossier Boeing-Airbus. Per ora è più un cessate il fuoco fra i due contendenti che una vera e propria pace, non ancora a portata di mano: mentre procederà il negoziato, Washington e Bruxelles sospenderanno per i prossimi cinque anni i dazi legati alla lite iniziata nel 2004 sui sussidi pubblici concessi ai rispettivi giganti dell’industria aeronautica, l’americana Boeing e l’europea Airbus.  «Usa e Ue rafforzano la propria alleanza, consolidando una nuova stagione di cooperazione: un ulteriore passo verso il ritorno a una piena collaborazione nei fori multilaterali – ha detto il premier Mario Draghi - Molte produzioni italiane d’eccellenza potranno beneficiare della sospensione dei dazi».

Di «primi risultati del nostro nuovo rapporto con i partner americani» ha parlato anche il leader francese Emmanuel Macron, mentre per la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen la decisione «apre un nuovo capitolo nelle nostre relazioni: passiamo dal contenzioso alla collaborazione». «Ora abbiamo tempo e spazio per trovare una soluzione duratura, mentre risparmiamo miliardi di dazi alle nostre imprese», il commento del suo vice e responsabile del Commercio Valdis Dombrovskis. 

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IL CASO

Per quasi due decenni, infatti, Stati Uniti e Unione europea si sono accusati di aver indebitamente agevolato i due campioni dell’aviazione civile.

Una contesa che s’è consumata davanti all’Organizzazione mondiale del commercio: proprio il Wto ha riconosciuto che entrambe le parti hanno sussidiato in maniera illecita Boeing e Airbus, e ha autorizzato negli ultimi due anni l’imposizione di dazi “riparatori” per un valore complessivo di 11,5 miliardi di dollari sui rispettivi export (7,5 miliardi sulle merci europee, 4 su quelle americane), colpendo varie categorie merceologiche esterne al settore dell’aviazione. Tutto bene, quindi, ma la prudenza è d’obbligo. La rappresentante Usa per il Commercio Katherine Tai ha avvertito infatti che i dazi potrebbero ben tornare a essere applicati nel caso in cui il sostegno europeo ad Airbus «dovesse alterare la concorrenza sul mercato» con Boeing. 

L’IMPATTO

L’accordo di ieri è nuovo e concreto segno della distensione transatlantica, iniziata a gennaio con l’insediamento di Biden alla Casa Bianca dopo quattro turbolenti anni con Trump, e proseguita questa settimana durante la missione del presidente Usa nel Vecchio continente, tra G7 e vertice Nato all’insegna del rilancio del multilateralismo. Ma, fuori dalla dimensione geopolitica, rappresenta anche una buona notizia per l’agroalimentare made in Italy. La moratoria decisa ieri, dopo giorni di intense trattative sottotraccia, salva circa mezzo miliardo di euro di esportazioni italiane verso gli Stati Uniti, il primo mercato di sbocco fuori dall’Ue per l’agrifood del nostro Paese, dicono Confagricoltura e Coldiretti, che festeggiano insieme agli altri rappresentanti del comparto. Tutta una lista di eccellenze – dal Grana Padano al Pecorino Romano, passando per succhi di frutta, vini, liquori e salumi - che negli ultimi due anni era stata colpita da tariffe aggiuntive del 25% imposte dall’amministrazione Trump.

IL VERTICE

Nell’incontro di ieri - il primo summit fra Ue e Usa dopo 7 anni -, Biden ha ricordato che l’Europa è «un partner naturale» per gli americani. E non è mancato il riferimento alla Cina, il grande leit motiv del viaggio europeo del presidente: l’impegno a «superare divergenze di vecchia data» su Boeing-Airbus cui fa riferimento il documento finale si accompagna alla necessità di far squadra per «affrontare in modo più efficace la sfida posta dalle economie non di mercato», con un riferimento tutt’altro che velato a Pechino e alle imponenti sovvenzioni statali a sostegno della nascente industria dell’aviazione civile del Dragone. Il vertice è anche servito per lanciare il Consiglio commercio e innovazione, organo congiunto per tener testa alla sfida per la supremazia tecnologica posta dalla Cina.

IL NODO ACCIAIO

Se tutti celebrano la ritrovata sintonia fra le due sponde dell’Atlantico, c’è un altro pesante dossier bilaterale su cui ieri s’è però registrato un nulla di fatto, e riguarda i dazi che gli Usa di Trump avevano imposto su acciaio (25%) e alluminio (10%) in provenienza dall’Europa: un mese fa Bruxelles aveva rinunciato ad aumentare le contromisure, un’apertura di credito verso Washington che però richiede ulteriori momenti di confronto, ha spiegato von der Leyen, per colmare le divergenze.

 

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