(Teleborsa) - Dal dicembre 2019 nel mondo sono stati registrati oltre
200 milioni di casi di Covid-19 e il
virus ha ucciso almeno 4,25 milioni di persone. Secondo l'ultimo conteggio effettuato da France Presse in media, negli ultimi sette giorni sono stati rilevati nel mondo
oltre 600mila casi giornalieri, con un incremento del 68% rispetto al minimo raggiunto a metà giugno (360mila nuovi casi al giorno) imputabile principalmente alla rapida diffusione della
variante Delta. I
decessi nel mondo, attualmente
9.350 al giorno, sono aumentati del 20% dall'inizio di luglio, quando il numero era sceso a 7.800 decessi giornalieri.
A incidere sul tasso di mortalità registrato nei diversi Paesi è la percentuale di vaccinati. In
Indonesia, dove attualmente si contano 35mila casi al giorno e solo il il 18% della popolazione ha ricevuto almeno una dose di vaccino, il numero di decessi continua a crescere: 1.700 al giorno negli ultimi 7 giorni, l'8% in più rispetto alla settimana precedente. Nel
Regno Unito, dove fino a poche settimane fa venivano rilevati fino a 47mila casi ogni giorno e il 69% dei cittadini ha ricevuto almeno una dose del vaccino, si registrano poco più di 80 decessi al giorno, un livello molto basso rispetto ai record raggiunti nel Paese che a gennaio segnalava fino a 1.250 morti giornaliere.
Negli
Stati Uniti, il Paese che attualmente registra il
maggior numero di nuovi casi giornalieri, dove la percentuale di vaccinati con una dose è del 58%, i
contagi sono cresciuti di oltre l'820% da fine giugno (attualmente 94mila al giorno), mentre il numero di nuovi decessi è aumentato di circa il 105%, dai 210 di inizio luglio ai 430 attuali. Le autorità sanitarie statunitensi stimano che le persone vaccinate hanno 25 volte meno probabilità di essere ricoverate in ospedale o morire di Covid-19. In tale scenario gli Usa, i cui confini rimangono chiusi a molti viaggiatori stranieri compresi gli europei, stanno valutando di
aprire l'accesso al proprio territorio alle persone completamente vaccinate. Washington – secondo quanto ha reso noto un funzionario della Casa Bianca citato dall'Afp – sta sviluppando un "approccio graduale che prevede, con limitate eccezioni, la completa immunizzazione di tutti i cittadini stranieri che arrivano negli Stati Uniti". I gruppi di lavoro dedicati a questo tema – ha detto il funzionario – "stanno sviluppando una politica per essere pronti, quando sarà il momento, a muoversi verso questo nuovo sistema".
Al momento, i
viaggiatori provenienti dall'Europa, dall'India, dal Brasile o dalla Cina non possono entrare negli Stati Uniti, se non per specifici motivi di reale urgenza. Mentre i Paesi dell'Unione Europea hanno deciso di riaprire le proprie frontiere agli americani, purché vaccinati contro il Covid-19 o in possesso di un test negativo, i viaggiatori provenienti dall'area Schengen, dal Regno Unito e dall'Irlanda non sono possono entrare negli Stati Uniti dal mese di marzo 2020.
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