Covid, governo verso stretta sui no vax: le misure oggi al vaglio del Cdm

Covid, governo verso stretta sui no vax: le misure oggi al vaglio del Cdm
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Mercoledì 24 Novembre 2021, 10:45
(Teleborsa) - Contenere la quarta ondata del Covid evitando nuove chiusure che bloccherebbero la ripresa economica dell'Italia. Questo l'obiettivo alla base della nuova strategia al vaglio del governo. Le nuove misure – dal super green pass alla terza dose obbligatoria per i sanitari – saranno al centro della cabina di regia convocata oggi alle 11 dal presidente del Consiglio Mario Draghi. Subito dopo si terrà il Consiglio dei ministri che vedrà l'esame e il via libera al nuovo decreto. Sul tavolo sono, tuttavia, diversi i nodi ancora aperti. "È chiaro che una rimodulazione del Green Pass come durata e tipo è auspicabile. Aspettiamo la cabina di regia, sicuramente non viene toccato il lavoro" ha affermato il sottosegretario al Ministero della Salute, Pierpaolo Sileri.

Draghi sembrai determinato a introdurre il doppio binario per il certificato verde: un super green pass per vaccinati e guariti, che potranno accedere a ristoranti, cinema, teatri, piscine, palestre, stadi, e un pass per chi ha scelto di non immunizzarsi, ottenibile con un tampone antigenico o molecolare, che consentirà di accedere solo ai luoghi di lavoro e ai servizi essenziali come supermercati e farmacie, oltre che a treni ed aerei. Una misura già utilizzata in Austria (dove da due giorni si è, tuttavia, reso necessario il lockdown totale esteso a tutti) e in Germania (regola delle 2G). Sulle condizioni in cui scatta il super green pass, da quando scattano le nuove misure e a partire da quale fascia di colore si applica, la posizione non è però unanime. Per quanto riguarda l'entrata in vigore, due sono le date sul tavolo: lunedì 29 novembre o il primo fine settimana di dicembre. In entrambi i casi, comunque, le misure sarebbero già operative per la festa dell'Immacolata, con milioni di italiani che in quei giorni si sposteranno nelle località sciistiche. Sul fronte delle fasce in cui si applicherà il super green pass la linea più dura prevede che le limitazioni per i non vaccinati – con il divieto di entrare in ristoranti, cinema, teatri, palestre, piscine, stadi, – siano operative già in zona bianca. L'ipotesi più probabile prevede, invece, che le misure scattino dalla zona gialla o arancione.

Al vaglio dell'esecutivo la richiesta dei presidenti delle regioni più esposte, dalla Liguria al Friuli Venezia Giulia fino al Veneto, di ripristinare i controlli alle frontiere, con i tamponi agli aeroporti e le verifiche su chi arriva dai paesi più in difficoltà, per arginare l'ondata di contagi, soprattutto dall'est Europa. Un'eventuale intervento in questo senso – secondo quanto riferiscono all'Ansa fonti ministeriali – potrebbe, tuttavia, essere attuato solo in seguito ad una decisione dell'Ue.

Tra i provvedimenti annunciati c'è anche la riduzione della durata del green pass da 12 a 9 mesi. Su questo il Comitato tecnico scientifico ha sottolineato come la valutazione potrà essere in futuro, eventualmente, rivista qualora emergano nuovi dati o siano pubblicati studi scientifici che orientino verso diversa conclusione.

Sul tavolo anche l'obbligo della terza dose per i sanitari e il personale delle Rsa. Gli esperti hanno avanzato la proposta che l'obbligo sia esteso ad altre categorie, in particolare quelle più esposte al contatto con il pubblico (forze di polizia, dipendenti della pubblica amministrazione, professori) ma tale misura non sarebbe, al momento, in discussione.

Infine, dibattito aperto anche sulla validità della durata dei tamponi. Tra la comunità scientifica c'è chi sostiene che debba essere ridotta poiché i risultati non garantiscono il 100% di attendibilità: da 48 a 24 ore per i test antigenici e da 72 a 48 ore per quelli molecolari. Il Cts e ministero della Salute mettono inoltre in guardia sui tamponi antigenici in quanto la loro poca affidabilità costituisce il principale vulnus del green pass. "Il tampone molecolare a 48 ore ha validità. Ci sono invece dubbi su tamponi rapidi – ha affermato Sileri – perché il numero di falsi negativi può essere dubbio soprattutto per la variante".



















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