In attesa delle disposizioni definitive tra gli operatori del settore c'è fermento. L'Unione Nazionale Interpreti Teatro e Audiovisivo con una lettera aperta al presidente del consiglio Mario Draghi ha lanciato un appello sottolineando "l'assoluta necessità di ripristinare, nel prossimo Consiglio dei ministri, la piena capienza, al 100%, delle sale teatrali e cinematografiche, fermo restando l'obbligo di green pass e mascherine per gli spettatori, di green pass e tamponi periodici per artisti e tecnici e la sanificazione di tutti gli spazi". Secondo l'Associazione "un provvedimento che aumentasse solo all'80% la capienza di questi luoghi, mantenendo le regole di distanziamento, servirebbe a poco o, nella maggior parte dei casi, a nulla. La stragrande maggioranza dei cinema e teatri di medie o piccole dimensioni – si legge nella lettera – non aumenterebbe di nulla la propria capienza, impiegando solo energie inutili per tentare vanamente di riorganizzare le piante di questi luoghi". L'associazione fa, inoltre, presente nell'appello che questa "potrebbe essere per molti teatri e molti cinema, oltre che per molti lavoratori, davvero l'ultima chiamata".
A calmare gli animi è intervenuto il sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri spiegando che quelle varate oggi saranno solo misure transitorie e, se la situazione sanitaria rimarrà stabile, le percentuali delle capienze verranno portate al 100% in tempi brevi. "La cautela serve sempre perché è necessario osservare i numeri dei contagi. Nei prossimi giorni, sicuramente dobbiamo tendere al 100% della capienza, si inizia con quelle attività dove i rischi sono più bassi, ma laddove si utilizza il green pass e c'è un controllo si può arrivare a percentuali più alte, quindi auspico che il 35% delle discoteche possa essere aumentato in termini brevissimi – ha spiegato Pierpaolo Sileri, intervenuto ai microfoni di Radio Cusano Campus –. Il Cts ha messo un perimetro anche abbastanza elastico, perché il fatto di poter togliere la mascherina significa già fare un passo avanti, però è chiaro che quel 35% dovrà essere innalzato quanto prima. Osserviamo i numeri per un paio di settimane ancora, ma se continuano così togliamo questo freno a meno e ripartiamo".
Profilo Abbonamenti Interessi e notifiche Utilità Contattaci
Logout