Il limite al contate torna a 2.000 euro. Un altro anno per stabilizzare i precari della Pubblica amministrazione. I fondi sequestrati alla famiglia Riva, gli ex proprietari dell'Ilva, che torneranno a essere utilizzati per le bonifiche ambientali dello stabilimento di Taranto. E poi assunzioni in Calabria, nuovi reclutamenti per il ministero dell'Economia, patenti sussidiate per i giovani autisti. Sono oltre duecento gli emendamenti approvati in Commissione bilancio e Affari costituzionali della Camera al milleproroghe. Un passaggio parlamentare che all'interno del governo definiscono un Vietnam. Forza Italia, Lega e Fratelli d'Italia, hanno votato compatti una modifica, passata con il parere contrario del governo, che ha fatto slittare di un anno, dal primo gennaio del 2022 al primo gennaio del 2023, la stretta sui contanti. Il limite di utilizzo che era sceso all'inizio di quest'anno a mille euro, tornerà per altri 12 mesi a 2.000 euro.
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I tempi
Un altro emendamento ha allungato di un anno ancora la stabilizzazione dei precari nella Pubblica amministrazione.
Una risposta, insomma, alla mancanza di autisti lamentata dalle aziende di trasporto.
Un altro emendamento su cui il governo è stato battuto è quello sull'Ilva di Taranto. L'articolo 21 del milleproroghe prevedeva lo spostamento di 575 milioni di euro dalle bonifiche dello stabilimento di Taranto all'attività produttiva. La norma è stata soppressa grazie ad un emendamento presentato dal Movimento Cinque Stelle contro il parere del governo. Nel decreto poi, questa volta su proposta del Pd, è stato inserito il «bonus psicologo». Uno stanziamento per combattere il disagio mentale, che anche a causa della pandemia dilaga. I redditi più bassi potranno contare fino a 600 euro all'anno per chiedere aiuto a uno specialista: in tutto ci sono 10 milioni di euro per il 2022, a cui se ne aggiungono altri 10 per il reclutamento di professionisti nelle cure contro le sofferenze psichiche.
Le agevolazioni
Novità ci sono anche per chi ha acquistato una casa utilizzando le agevolazioni fiscali. Durante il Covid erano stati sospesi tre termini: l'obbligo di spostare entro 18 mesi la residenza nel Comune dove si trova l'abitazione; l'obbligo di vendere entro 12 mesi una eventuale altra casa su cui erano già stati usati i benefici; l'obbligo di riacquistare entro un anno una casa con i benefici nel caso si fosse venduta la precedente prima del decorso di cinque anni. Tutti questi termini, che erano iniziati a scorrere dal primo gennaio di quest'anno, sono stati nuovamente sospesi fino a fine marzo.