Confcommercio lancia un nuovo allarme per i consumi, scesi ad ottobre, secondo l'indice congiunturale calcolato dall'associazione dell'8,1% rispetto allo stesso mese del 2019. Nuova gelata, quindi, sul fronte consumi dopo la forte ripresa registrata nel terzo trimestre, Il rallentamento, ha interessato in misura più immediata e significativa la filiera del turismo, servizi ricreativi (-73,2%), alberghi (-60%), bar e ristoranti (-38%). Per il mese di novembre si stima una riduzione del Pil del 7,7% su ottobre e del 12,1% nel confronto annuo.
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Secondo Confcommercio , le dinamiche registrate negli ultimi due mesi, a meno di un eccezionale, ma improbabile, recupero a dicembre, portano a stimare preliminarmente una decrescita congiunturale del Pil nel quarto trimestre superiore al 4%.
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L'allarme di Sangalli
«L'aggravarsi della pandemia e nuovi lockdown pesano sulla nostra economia già provata dalla crisi. Ne risentono i consumi e crescono i rischi per l'atteso rimbalzo del Pil nel 2021. Preoccupa, inoltre, la stretta del credito imposta dalle nuove regole dell'Unione europea. Occorre una reazione più forte subito: indennizzi adeguati per le imprese e moratorie fiscali e creditizie. Nello stesso tempo chiediamo che legge di Bilancio e Piano di ripresa puntino sugli investimenti necessari a rimettere in moto produttività e crescita a vantaggio di più coesione sociale». Ad affermarlo in una nota è il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, commentando la Congiuntura dell'Ufficio Studi della Confederazione diffusa oggi.
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