Cedolino pensione maggio, ecco quando arrivano i pagamenti: il calendario completo (con lo slittamento per la festa dei Lavoratori)

Cedoliono pensione maggio, ecco quando arrivano i pagamenti: il calendario completo (con lo slittamento per il primo maggio)
Cedoliono pensione maggio, ecco quando arrivano i pagamenti: il calendario completo (con lo slittamento per il primo maggio)
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Mercoledì 26 Aprile 2023, 13:42 - Ultimo aggiornamento: 13:45

Cedolino pensione maggio accessibile tramite servizio online. È il documento che consente ai pensionati di verificare l’importo erogato ogni mese dall’INPS e di conoscere le ragioni per cui tale importo può variare. Si riportano di seguito le informazioni sul cedolino della pensione di maggio 2023.

Quando arrivano i pagamenti

Il pagamento avverrà con valuta 2 maggio, primo giorno bancabile del mese poiché il primo maggio è festivo sia per l’accredito presso Poste Italiane sia per gli accrediti presso le banche.

Per chi dovesse scegliere il ritiro in contanti questo è il calendario in base all'ordine alfabetico: 

Cognomi dalla A alla B: martedì 2 maggio
Cognomi dalla C alla D: mercoledì 3 maggio
Cognomi dalla E alla K: giovedì 4 maggio
Cognomi dalla L alla O: venerdì 5 maggio
Cognomi dalla P alla R: sabato 6 maggio (solo mattina)
Cognomi dalla S alla Z: lunedì 8 maggio.

Trattenute fiscali

Per quanto riguarda le prestazioni fiscalmente imponibili, sul rateo di maggio vengono prelevate, oltre alle ritenute IRPEF e all’addizionale comunale a titolo di acconto, anche le addizionali regionali e comunali relative all’anno di imposta 2022. Si ricorda che queste ultime trattenute sono effettuate in 11 rate nell’anno successivo a quello cui si riferiscono. Le prestazioni di invalidità civile, le pensioni o gli assegni sociali, le prestazioni non assoggettate alla tassazione per particolari motivazioni (detassazione per residenza estera, vittime del terrorismo) non subiscono trattenute fiscali.

Conguaglio anno di imposta 2022

L’INPS, in qualità di sostituto d’imposta dei titolari dei trattamenti pensionistici, ha effettuato, entro il termine previsto del 28 febbraio, le operazioni di verifica tra l’ammontare delle ritenute operate e l’imposta effettivamente dovuta sull’ammontare complessivo delle somme corrisposte nel corso dell’anno d’imposta 2022, tenendo conto delle detrazioni eventualmente spettanti. Gli esiti di tali operazioni di verifica possono aver determinato conguagli di imposta a debito o a credito del titolare di pensione. Gli eventuali importi a credito sono posti in pagamento direttamente sul rateo di pensione. Per il recupero dei conguagli a debito, l’INPS deve procedere secondo le modalità di seguito indicate:

- pensionati con reddito di pensione annuo di importo inferiore a 18.000 euro e debito IRPEF di importo superiore a 100 euro: si procede a recuperare il debito d’imposta rateizzandolo mensilmente sulle prestazioni pensionistiche in pagamento con rate di pari importo. Il recupero può essere effettuato al massimo in 11 rate;

- pensionati con reddito di pensione annuo di importo superiore a 18.000 euro oppure con reddito di pensione annuo di importo inferiore a 18.000 euro e con debito IRPEF inferiore a 100 euro: il debito d’imposta viene trattenuto direttamente sulle prestazioni in pagamento dal mese di marzo 2023. Poiché non è prevista alcuna rateizzazione si procede al recupero di quanto dovuto in unica soluzione sui ratei di pensione.

Nel caso in cui il rateo di pensione mensile non sia sufficientemente capiente per il recupero integrale del conguaglio di imposta a debito, il recupero prosegue sulle mensilità successive fino al recupero totale. Tutti i pensionati che, a seguito dell’applicazione del conguaglio a debito abbiano subito la riduzione o l’azzeramento della pensione, possono acquisire il dettaglio delle operazioni di calcolo accedendo al servizio MyINPS o al cedolino di pensione, visualizzando la sezione dedicata ai conguagli IRPEF. In questa sezione sono riportati l’imponibile complessivo, l’imposta dovuta, quella effettivamente pagata e l’eventuale residuo debito da trattenere. Le somme conguagliate verranno certificate nella Certificazione Unica 2023.

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