Cartelle esattoriali ferme fino a fine maggio. E poi si riparte. Ma con la possibilità di pagare a rate, con scadenza decennale, per chi ha subito forti perdite economiche durante la pandemia. Il decreto Sostegni-bis, che deve distribuire quasi altri 40 miliardi di aiuti a famiglie e imprese, è slittato alla prossima settimana e tra i temi caldi c’è quello della riscossione delle tasse. Nei giorni scorsi il governo ha anticipato che, all’interno del provvedimento in gestazione, troverà posto un nuovo stop all’invio delle cartelle e degli atti di pagamento ormai congelati dall’8 marzo 2020. Tuttavia il problema si riproporrà a partire dal 1° giugno, quando l’Agenzia delle Entrate sarà chiamata a spedire 35 milioni di comunicazioni agli italiani.
Decreto Sostegni, ristoranti e imprese: 14 miliardi e nuovi criteri per gli aiuti
LE INCOGNITE
Cosa farà Palazzo Chigi? All’interno dei partiti che compongono la maggioranza la discussione è aperta: c’è chi, come la Lega, punta ad una ulteriore sospensione e chi, come l’ala più a sinistra del parlamento, vorrebbe impostare una graduale ripresa dell’attività di riscossione.
LA STRADA
In pratica, chi incassa gli indennizzi e viene anche raggiunto da una cartella esattoriale potrebbe godere di rateizzazioni comprese tra 6 e 10 anni (fino ad un massimo di 120 rate). Un meccanismo che riprodurrebbe lo schema ordinario già in vigore per chi è in difficoltà economica. Ma che verrebbe ulteriormente semplificato dal punto di vista procedurale. Lega e Forza Italia premono addirittura per una versione ancora più spinta. “Bisogna estendere le moratorie e pensare ad una rottamazione delle cartelle esattoriali” sintetizza una fonte ministeriale leghista prefigurando la possibilità che, oltre a pagamenti dilazionati, si possa ipotizzare forme di riduzione del debito e di cancellazione delle sanzioni. Una impostazione che, al momento, incontra la ferma opposizione di Pd e Leu.
Ovviamente, la ripartenza della riscossione, prevista appunto a giugno, avrà efficacia immediata su chi non potrà usufruire di facilitazioni e verranno scongelati i pignoramenti su stipendi e pensioni, gli accertamenti esecutivi, i fermi e gli avvisi di addebito Inps. Tutto confermato sul fronte della rottamazione e del saldo e stralcio: per non perdere i benefici della definizione agevolata, chi è in regola con i versamenti del 2019 dovrà effettuare entro il 31 luglio 2021 il pagamento delle rate previste e non ancora versate nel 2020.
Il pagamento delle rate previste nel 2021, invece, dovrà avvenire entro il 30 novembre 2021. Se il pagamento avverrà oltre i termini previsti (la legge consente ulteriori 5 giorni di tolleranza) o per importi parziali, si perderanno i benefici della misura. Quanto al condono delle cartelle esattoriali 2000-2010 fino a 5 mila euro di importo per chi ha un reddito inferiore a 30 mila euro, introdotto dal decreto Sostegni, non dovrebbero esserci modifiche.