Caos voli, a rischio 800 milioni di ricavi dal turismo: l'Italia questa estate potrebbe perdere oltre un milione di passeggeri

Cancellazioni e disservizi negli aeroporti europei mettono in difficoltà tutti gli operatori del settore

Caos voli, a rischio 800 milioni di ricavi dal turismo: l'Italia questa estate potrebbe perdere oltre un milioni di passeggeri
Caos voli, a rischio 800 milioni di ricavi dal turismo: l'Italia questa estate potrebbe perdere oltre un milioni di passeggeri
di Michele Di Branco
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Domenica 24 Luglio 2022, 07:48 - Ultimo aggiornamento: 08:58

Se l'attuale situazione di incertezza dei voli aerei dovesse durare fino ad agosto, il turismo italiano rischia di perdere 1,2 milioni di passeggeri e 800 milioni di fatturato solo per i servizi turistici a terra non più usufruiti dai viaggiatori. A lanciare l'allarme è Assoturismo Confesercenti su stime elaborate dal Centro Studi sul Turismo.

IL SISTEMA

Fino ad ora, afferma Assoturismo, grazie al lavoro svolto dalle agenzie di viaggio e dai tour operator, il sistema turistico ha retto senza eccessivi contraccolpi cancellazioni e disservizi, riuscendo quasi sempre a garantire alternative ai passeggeri dei voli annullati. Ma siamo al limite: se la situazione di caos dovesse andare avanti anche in agosto, quando è più complicato riproteggere i passeggeri su altri voli, si correrebbe il rischio concreto di un annullamento di tutti gli altri servizi prenotati a destinazione, sia in Italia sia all'estero.
Anche perché le compagnie low cost, quelle che stanno soffrendo maggiormente la carenza di personale e le più colpite dagli scioperi, hanno il 67% dei posti disponibili sui voli diretti in Italia.

E se è vero che le ripercussioni economiche dei disservizi molto probabilmente verranno regolate dalle polizze assicurative dei «pacchetti», rimane più complicata la soluzione per i passeggeri «fai da te». È plausibile dunque immaginare che, se la situazione di criticità dovesse prolungarsi anche per il mese di agosto, i passeggeri possano cambiare destinazione o addirittura rinunciare al volo, tra l'altro in un contesto in cui le tariffe sono aumentate in maniera significativa. Più che dalle agitazioni sindacali, secondo l'associazione il problema sembra originato dalla forte ripresa dei viaggi, ampiamente preannunciata, che ha fatto registrare un'impennata delle vendite dei posti. A ciò non è seguito l'adeguamento delle flotte, dei piloti, del personale di bordo, di terra, sia dei vettori sia degli aeroporti.

LE RIPERCUSSIONI

Gli aeroporti italiani, rispetto ad altre realtà europee, per ora sono riusciti a contenere con molta fatica le ripercussioni sugli utenti, ma più ci si avvicina al periodo centrale delle partenze estive e più aumentano i disagi. Per questo è importante che si attivino tutti i soggetti della filiera del trasporto aereo.
Ai voli cancellati o in ritardo e ai disagi negli aeroporti probabilmente comunque ci si dovrà abituare. L'aumento dei prezzi del carburante (quasi 90% da inizio anno) ma soprattutto una ripresa degli spostamenti seguita alle restrizioni dovute alla pandemia più forte di quanto si aspettassero i vettori sta mettendo a dura prova tutto il sistema. «L'incognita dei voli cancellati o ritardati si abbina ai forti rincari dei prezzi dei biglietti - rileva Mabrian Technologies per la Federazione turismo organizzato di Confcommercio -. Ben 1.638 viaggi dall'Europa verso l'Italia sono stati soppressi tra il 28 giugno e il 12 luglio. E le tariffe, rispetto al luglio-agosto 2021, sono arrivate in media a 156 euro per le tratte dalla Spagna (+132,8%), a 183 euro dal Regno Unito (+94,7%), a 193 euro dalla Germania (+78,7%) e a 165 euro dalla Francia (+47,3%)».

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