Borsa, il crac a Wall Street di Silicon Valley Bank deve preoccuparci? Quali sono i rischi per l'Italia? Domande e risposte

Il più grande fallimento di un istituto finanziario dal 2008, ha terrorizzato i mercati nonostante le rassicurazioni delle autorità americane. Gentiloni: «Nessun rischio contagio»

Borsa, il crollo a Wall Street di Silicon Valley Bank deve preoccuparci? Quali sono i rischi per l'Italia? Domande e risposte
Borsa, il crollo a Wall Street di Silicon Valley Bank deve preoccuparci? Quali sono i rischi per l'Italia? Domande e risposte
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Lunedì 13 Marzo 2023, 18:27 - Ultimo aggiornamento: 18:39

Come si è arrivati al crac della Silicon Valley Bank? Quali possono essere le ripercussioni sulle Borse europee? E quali quelle in Italia? Negli Stati Uniti, il più grande fallimento di un istituto finanziario dal 2008, ha terrorizzato i mercati nonostante le rassicurazioni delle autorità americane. «No, non sarà una nuova Lehman Brothers», hanno spiegato.  

Un fulmine (quasi) a ciel sereno. Perché il fallimento di Silicon Valley Bank è arrivato all'improvviso. Basti pensare che venerdì 10 marzo, poche ore prima del fallimento, gli analisti la consideravano ancora un istituto solito e quindi un saggio investimento. Impegnata nel settore tech, con sede a Santa Clara (in California), aveva un patrimonio totale di 209 miliardi di dollari. Venerdì, all'apertura dei mercati, le azioni della banca sono state oggetto di vendita a tappeto, facendo crollare così il valore dell'istituto. Giovedì Silicon Valley Bank aveva detto di voler raccogliere fino a 1,75 miliardi di dollari per rafforzare la propria posizione patrimoniale.

Da lì, il caos. L'errore principale? Gli investimenti sbagliati da parte dei manager nei bond Usa. Sono state acquistate obbligazioni quando la Federal Reserve stava per aumentare i tassi di interesse. A quel punto il valore delle obbligazioni statali cala e i depositanti cercano di ritirare i loro soldi, e le banche devono vendere quei titoli prima che maturino gli interessi per coprire le uscite. E così è stato anche nel caso di SVB: ha dovuto vendere 21 miliardi di dollari in attività liquide per coprire i prelievi, con una perdita di 1,8 miliardi di dollari.  

Cosa rischia l'Italia e l'Europa?

Al momento, spiegano autorità e addetti ai lavori, non c'è un rischio domino anche sui mercati europei. «Non credo che ci sia un reale rischio di contagio in Europa al momento», ha detto il commissario europeo all'Economia Paolo Gentiloni, arrivando alla riunione dell'Eurogruppo a Bruxelles. «Stiamo monitorando la situazione in contatto con la Bce - ha affermato parlando del crack di Silicon Valley Bank - Prendiamo atto delle iniziative prese dalle autorità Usa per limitare il contagio e sottolineiamo anche che le banche europee applicano gli standard prudenziali di Basilea».

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Quali saranno gli effetti? Quali sono le regole nell'Ue?

Le banche europee, ed italiane, sono molto diverse dall'americana SVB, fortemente esposta al settore tech e alle start up e sono sottoposte anche a una normativa e una vigilanza Bce in genere più stringenti. Gli istituti di credito possono contare infatti su una base depositi ampia e beneficiano della forbice fra tassi attivi e passivi che si è allargata dopo i rialzi della Bce eppure questi, assieme anche alla scadenza dei fondi Tltro, avranno comunque conseguenze anche qui nel Vecchio Continente e in Italia e le banche dovranno rifinanziarsi a costi più alti. Ci sono poi gli effetti indiretti dalla turbolenze dei mercati che spingono gli investitori a riversarsi su comparti o attivi giudicati più sicuri come si è immediatamente visto attraverso il calo dei rendimenti dei titoli di Stato.

Tornando ai "paletti" normativi e di vigilanza questi si sono molto stretti, sul fronte capitale e della liquidità, a seguito delle diverse crisi finanziarie degli ultimi anni e non si sono viste le deroghe concesse negli Usa, specie durante l'amministrazione Trump. Non a caso le banche del Vecchio Continente mostravano in genere quotazioni inferiori alle rivali Usa. Le norme di Basilea 3 e la loro attuazione sono state applicate nell'area europea in maniera stringente. E però, come la Federal Reserve, anche la Bce ha imboccato decisamente la strada del rialzo dei tassi e della stretta monetaria. Questo comporterà per le nostre banche torvare fonti di rifinanziamento visto che sono state quelle che più hanno attinto alla generosa liquidità della Bce tramite il Tltro che scadranno in due tranche a giugno del 2023 e poi a fine 2024. Secondo gli ultimi dati disponibili alcune, specie le grandi, hanno anticipato la loro restituzione ma altre stanno aspettando le scadenze e vedranno quindi aumentare il loro costo della raccolta sul mercato. 

Quali consigli per gli investitori? 

Detto questo, il consiglio degli esperti agli investitori italiani è una cara vecchia regola della Borsa: controllare il proprio portafoglio titoli per capire se qualche fondo ha investito in banche regionali americane, quelle che ora sono più a rischio.

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