Bonus casa, agevolazioni per ristrutturazioni e facciate: restano sconto in fattura e cessione credito (ma meno soldi)

Bonus casa, agevolazioni per ristrutturazioni e facciate: restano sconto in fattura e cessione del credito (ma meno soldi)
Bonus casa, agevolazioni per ristrutturazioni e facciate: restano sconto in fattura e cessione del credito (ma meno soldi)
di R. Ec.
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Giovedì 4 Novembre 2021, 19:59 - Ultimo aggiornamento: 20:01

Sconto in fattura e cessione del credito per i bonus casa sono salvi. I due strumenti che hanno significato il volano degli sconti edilizi importanti per la ripresa dell'economia dell'ultimo anno sono presenti nell'ultima bozza di Manovra, approdata ora in Parlamento. La legge di Bilancio dovrà essere approvata entro il prossimo 31 dicembre, quindi la strada è ancora lunga, ma il governo Draghi e la maggioranza si sarebbero convinti a non snaturare i meccanismi principali delle agevolazioni fiscali finora presenti, che tuttavia ricevono una forte sforbiciata. Ecco quindi come saranno i bonus casa il prossimo anno.


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Bonus casa, cosa prevede la Manovra

Nella prossima Manovra il bonus facciate verrà ridotto del 60% nel 2022. Il Superbonus 110%, invece, avrà una miniproroga al 31 dicembre del prossimo anno per case unifamiliari e villette. Ma si devono verificare due condizioni:1) la Cila (Comunicazione inizio lavori) o  le comunicazioni relative a opere di demolizione e ricostruzione devono essere state presentate entro il 30 settembre di quest'anno; 2) il proprietario della casa deve avere un Isee inferiore a 25 mila euro. Dal 2024, poi, il superbonus scenderà al 70%, per tornare al livello del 65% dell'ecobonus nel 2025.

Come detto rimarrebbero però sconto in fattura e cessione del credito per il sismabonus e l'ecobonus (che può arrivare addirittura all’85% se si abbatte il rischio sismico), ma anche bonus ristrutturazioni (sconto del 50%) e facciate. Le due modalità di ricezione del bonus sono vantaggiose perché permettono di monetizzare immediatamente lo sgravio fiscale, che altrimenti arriva anche in 10 anno, dovendo aspettare le detrazioni Irpef negli anni dopo i lavori. E poi bisogna anticipare il costo della ristrutturazione, mentre con sconto in fattura e cessione del credito si può evitare. A spingere per il rientro delle due fattispecie, che i tecnici del ministero dell'Economia e il ministro Daniele Franco volevano eliminare, sono stati Lega, Pd, ma soprattutto Movimento 5 Stelle e Confindustria.

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Così si potranno ancora sbloccare i lavori di ristrutturazione delle famiglie che non hanno a disposizione liquidità sufficiente per l’avvio dei lavori, ma anche di chi risulta «incapiente» dal punto di vista delle detrazioni Irpef. Le altre agevolazioni per la casa, dunque, rischiano di diventare più vantaggiose del superbonus 110%, perché lo sconto di quest'ultimo andrà riducendosi, mentre, nonostante le semplificazioni, rimangono una serie di complicazioni burocratiche legate al via libera ai lavori.

Il bonus facciate e ristrutturazione

Il bonus facciate, una detrazione Irpef del 90% (nel 2022 come detto al 60%) che spetta per chi fa spese per il rifacimento della facciata esterna (visibile) della propria casa, compresa la sola tinteggiatura o pulitura.Sono ammessi al beneficio esclusivamente gli interventi sulle strutture opache della facciata, su balconi o su ornamenti e fregi.

Quindi il contributo per la ristrutturazione. In questo caso la detrazione è del 50%, da godere in dieci quote annuali di importo pari. La si può richiedere in caso di lavori come: rifacimento dei bagni, rifacimento degli impianti, eliminazione delle barriere architettoniche, ecc.

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L'ecobonus

Lo sconto può salire al 65% (e in alcuni casi fino all'85%) se i lavori sono finalizzati al miglioramento energetico della casa. In questo caso parliamo di ecobonus. Le spese che rientrano nella detrazione comprendono sia i costi per i lavori relativi all’intervento di risparmio energetico, sia quelli per le prestazioni professionali necessarie per realizzare l’intervento stesso e ottenere la certificazione energetica richiesta. Possono usufruire dello sgravio i proprietari di unità immobiliari, i nudi proprietari  e chiunque abbia un diritto di godimento reale sull’immobile.

Possono beneficiare del bonus anche gli affittuari, se c'è un accordo con il proprietario e se sostengono le spese.

Diverso è il bonus verde, una detrazione fiscale del 36% (che va ripartita in dieci quote annuali di pari importo) per tutte le spese sostenute con lavori sul verde abitativo (sistemazione a verde di aree scoperte private di edifici esistenti, unità immobiliari, pertinenze o recinzioni, impianti di irrigazione e realizzazione pozzi e per la realizzazione di coperture a verde e di giardini pensili). Lo sconto è calcolato sull'importo massimo di 5mila euro per ogni unità immobiliare a uso abitativo, comprese le eventuali spese di progettazione e manutenzione. Per ottenere il contributo il pagamento deve essere tracciabile. Non è ammesso lo sconto in fattura o la cessione del credito.

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Il Sismabonus

Si tratta di una detrazione nel 2021 al 110% e vale per: lavori antisismici generici; interventi per la riduzione del rischio sismico di una o due classi, anche sulle parti comuni dei condomini; demolizione e ricostruzione di edifici, sempre per abbassare il rischio, tramite imprese edilizie. Gli interventi devono contribuire effettivamente alla riduzione del rischio sismico (le abitazioni devono essere in una zona sismica 1,2 o 3). Il tetto è fissato a 96mila euro. Se poi al posto dello sconto si cede il credito a un'impresa di assicurazione stipulando una polizza a copertura del rischio di calamità, la detrazione su quest'ultima arriva al 90%. In questa formula lo sconto varrà fino a fine anno. L'anno prossimo dovrebbe tornare nella vecchia versione ridotta, con uno sconto per le unità immobiliari dal 50% al 70% e per i condomini dal 75% all'85% a seconda dei lavori.

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