Non solo controlli serrati e l'obbligo di esporre il prezzo medio nazionale del carburante per ogni gestore, all'interno del decreto varato ieri sera dal governo Meloni, si è deciso anche di rinnovare per ulteriori tre mesi il "bonus benzina" in scadenza domani, il 12 gennaio. E cioè un voucher che fin dallo scorso marzo è stato introdotto per aiutare i lavoratori pendolari sotto forma di incentivo per le aziende che già erogano (o intendono iniziare a farlo) i buoni carburante ai propri dipendenti. In altri termini l'idea è che un'impresa privata o uno studio professionale (ma non la pubblica amministrazione) possa destinare un bonus senza pagare su questo importo tasse e contributi essendo interamente deducibile ai fini Irpef o Ires, e senza concorrere alla formazione del reddito del dipendente.
Bonus benzina rinnovato: cos'è e come funziona
Ovviamente però, non c'è alcun obbligo di aderire e, quindi, è necessaria l'iniziativa dell'azienda in questione per attivare la procedura.
Caro carburanti? Facciamo chiarezza.#gliappuntidiGiorgia https://t.co/cWIBXLRE4O
— Giorgia Meloni (@GiorgiaMeloni) January 11, 2023
Qualora l'azienda decidesse di aderire all'iniziativa dell'esecutivo e concedere fino ad un massimo di 200 euro per ogni lavoratore, può usufruire di due differenti modalità. La prima è come fringe benefits, i cosiddetti “compensi in natura”, superando con il valore dei buoni benzina il limite di 258,23 euro destinato agli altri benefits. Oppure con uno o più buoni carburante.