Bonus 200 euro per partite Iva e professionisti. Come, dove e quando presentare la domanda

Sono circa tre milioni gli autonomi e i professionisti a cui spetta il bonus una tantum di 200 euro

Bonus 200 euro per partite Iva e professionisti. Come, dove e quando presentare la domanda
Bonus 200 euro per partite Iva e professionisti. Come, dove e quando presentare la domanda
di Giusy Franzese
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Martedì 16 Agosto 2022, 16:02 - Ultimo aggiornamento: 17 Agosto, 06:41

Anche per i lavoratori autonomi e professionisti si avvicina il momento in cui verrà erogato il bonus una tantum di 200 euro previsto dal decreto Aiuti del governo Draghi. Finora il bonus è stato già percepito da circa 30 milioni di persone tra dipendenti, pensionati (13,2 milioni), beneficiari del Reddito di cittadinanza (circa 800 mila nuclei), colf e badanti (oltre 427.000). A fine estate partiranno gli accrediti per le altre categorie.

 

Bonus 200 euro, la platea degli autonomi

Sono circa tre milioni gli autonomi e i professionisti a cui spetta il bonus una tantum di 200 euro, il cui decreto attuativo è stato firmato dal ministro Andrea Orlando il 10 agosto scorso.

Il decreto disciplina i criteri di utilizzo delle risorse del Fondo per il sostegno del potere d‘acquisto per i lavoratori autonomi, che il decreto aiuti bis ha appena rifinanziato con ulteriori 100 milioni di euro, portando così la dote complessiva a 600 milioni.

In particolare la platea di tre milioni di beneficiari è così composta:  973mila commercianti, 859mila artigiani, 477mila iscritti alle casse professionali, 430mila coltivatori diretti, mezzadri e coloni e 261mila professionisti esclusivi.

 

I requisiti

Il bonus, introdotto dal decreto aiuti di luglio, è destinato ai lavoratori autonomi e i professionisti iscritti alle gestioni previdenziali dell‘Inps, nonché i professionisti iscritti agli enti gestori di forme obbligatorie di previdenza e assistenza che, nel 2021 abbiano percepito un reddito complessivo non superiore a 35.000 euro.

 

La domanda

Per ottenere il beneficio sarà necessario presentare domanda al proprio ente di previdenza secondo le modalità, i termini e gli schemi previsti dai singoli enti. L‘indennità verrà corrisposta sulla base dei dati dichiarati dal richiedente e disponibili all‘ente erogatore al momento del pagamento ed è soggetta a successiva verifica. Per avere diritto all'una tantum bisogna essere già iscritti alle gestioni previdenziali alla data di entrata in vigore del Decreto Aiuti, con partita Iva e attività lavorativa avviata e bisogna aver fatto  almeno un versamento, totale o parziale, per la contribuzione dovuta alla gestione di iscrizione per la quale è richiesta l‘indennità, con competenza a decorrere dall‘anno 2020.

 

Non cumulabilità

Per avere diritto al bonus 200 euro, questi lavoratori non devono aver fruito di nessuna delle analoghe una tantum previste dagli articoli 31 e 32 dello stesso Decreto Aiuti. Quindi, per esempio, un lavoratore che ha un reddito da dipendente e anche una partita IVA, non percepirà l’indennità due volte. Stesso discorso per i pensionati o per le altre categorie di lavoratori con diritto al bonus di 200 euro.

 

Aiuti bis

Il decreto legge Aiuti bis, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 185 del 9 agosto 2022, ha previsto l‘estensione del bonus 200 euro a lavoratori non coperti dal precedente decreto, come cassaintegrati e lavoratrici rientrate dalla maternità, sportivi, dottorandi, assegnisti di ricerca e pensionati dal primo luglio 2022. A ottobre la prestazione sarà erogata in maniera automatica ai titolari di Naspi e Dis-Coll (purché in disoccupazione a giugno), alla platea di beneficiari della disoccupazione agricola 2021 e ai titolari delle ex Indennità Covid (decreti Sostegni e Sostegni bis). Dal mese di ottobre verranno definite le richieste trasmesse a Inps dai lavoratori: titolari di rapporti di collaborazione coordinata e continuativa, con un contratto attivo alla data del 18 maggio 2022 e reddito derivante dai suddetti rapporti non superiore a 35.000 euro per il 2021; stagionali, a tempo determinato e intermittenti con 50 giornate di lavoro effettivo nel 2021, da cui deriva un reddito non superiore a 35.000 euro. Nella platea dei destinatari sono ricompresi anche i lavoratori a tempo determinato del settore agricolo; iscritti al Fondo Pensione Lavoratori dello Spettacolo con 50 contributi giornalieri nel 2021, da cui deriva un reddito non superiore a 35.000 euro; autonomi occasionali privi di partita Iva, non iscritti ad altre forme previdenziali obbligatorie, già titolari nel 2021 di contratti disciplinati dall‘art.2222 del Codice civile, iscritti alla Gestione Separata alla data del 18 maggio 2022, che abbiano versato almeno un contributo mensile nel corso del 2021; incaricati di vendite a domicilio, iscritti alla Gestione Separata alla data del 18 maggio 2022, che possano far valere per il 2021 un reddito superiore a 5.000 euro derivante da tale attività.

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