Bollette, tutti i fondi per aiuti immediati per famiglie e imprese. E Meloni invia i ministri in missione in Europa

Palazzo Chigi, vertice ristretto per fare il punto sul prossimo decreto e sulla legge di Bilancio. Aiuti immediati per famiglie e imprese utilizzando subito i 10 miliardi disponibili

Bollette, tutti i fondi per aiuti immediati per famiglie e imprese. E Meloni invia i ministri in missione in Europa
Bollette, tutti i fondi per aiuti immediati per famiglie e imprese. E Meloni invia i ministri in missione in Europa
di Luca Cifoni
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Martedì 1 Novembre 2022, 00:02

La buona notizia del Pil la mattina, poi il Consiglio dei ministri e - dopo la conferenza stampa - la riunione di Giorgia Meloni con un gruppo di ministri. Obiettivo fare il punto sulle prossime mosse e cioè sui dossier economici: la Nadef (Nota di aggiornamento al documento di economia e finanza), il primo decreto contro il caro-bollette e poi la legge di Bilancio che vedrà il grosso delle risorse concentrate ancora sul fronte energetico. All’incontro a Palazzo Chigi erano presenti anche i tecnici del ministero dell’Economia, impegnati nella limatura delle tabelle relative all’andamento dell’economia e di quelle di finanza. E c’era una folta pattuglia di ministri e sottosegretari: oltre al presidente del Consiglio e al titolare del Tesoro Giorgetti anche Tajani, Salvini e Fitto, insieme a Mantovano e al neo-responsabile dell’Attuazione del Programma Fazzolari. A tutti il premier ha chiesto «lealtà e oculatezza». Un richiamo alla «responsabilizzazione» che segue a quanto già detto nel corso della conferenza stampa.

Il via libera

Dunque venerdì arriverà il via libera alla Nadef nella sua versione completa. Rispetto a quella già esaminata dal governo Draghi saranno inseriti gli obiettivi programmatici sia per la crescita che per i conti pubblici. Per quanto riguarda il rapporto deficit/Pil l’intenzione è farlo salire dal 3,9 per cento programmato dal precedente esecutivo al 4,5. Siccome in realtà il disavanzo effettivo è previsto ancora più basso, intorno al 3,4 per cento, per il 2023 c’è uno spazio effettivo di oltre 20 miliardi, che costituirà la base di partenza per l’impostazione della manovra. La novità della crescita estiva dell’economia italiana è stata utile anche nella messa a punto della tabella di marcia. L’intenzione è dare un primo segnale, sempre venerdì, sul fronte del caro-bollette. Mario Draghi e Daniele Franco hanno lasciato una dote di circa dieci miliardi (sotto forma di maggiori entrate) a cui è possibile attingere per finanziare in primo luogo le misure da prorogare nell’ultimo mese dell’anno. Per usare quei soldi dovrebbe servire un passaggio parlamentare, visto che sul piano formale si tratta di uno scostamento di bilancio. L’intenzione è comunque utilizzarne una parte rilevante; in uno scenario più fosco invece una quota sarebbe stata accantonata per essere dirottata al prossimo anno attraverso opportuni meccanismi contabili.
Il menu è in parte obbligato: si tratta appunto di evitare che si interrompa il flusso degli aiuti.

Per le imprese c’è in ballo il credito d’imposta fino al 40 per cento che serve a coprire il costo energetico. Si sta valutando l’ipotesi di rafforzare il sostegno ricorrendo a strumenti più diretti: una sospensione temporanea delle bollette o quanto meno una rateizzazione molto vantaggiosa. Per le famiglie più in difficoltà potrebbe arrivare un nuovo bonus dopo quelli da 200 e 150 euro. Ma è allo studio anche una revisione degli attuali bonus sociali su elettricità e gas, che potrebbero essere sganciati dall’Isee per renderne più agevole la fruizione. Misure più strutturali verranno con la legge di Bilancio: come ha più volte ripetuto Meloni ci saranno norme nazionali - se quelle europee non saranno efficaci - ad esempio sul disaccoppiamento del prezzo dell’energia prodotta da altre fonti da quello del gas.

Le scadenze

Non si è parlato però solo di numeri: la riunione di ieri, che ha avuto la durata di circa un’ora, è servita anche a impostare una sorta di offensiva diplomatica. Ai ministri, ognuno nelle sue funzioni, toccherà il compito di raccontare a Bruxelles e nelle capitali europee, ma non solo, le intenzioni del nuovo esecutivo e la solidità dell’economia italiana, pur in una fase complicata come quella attuale. I dossier aperti a livello continentale sono tanti: c’è la partita sull’energia che si sta giocando con i tempi lenti delle procedure comunitarie, ma è cruciale anche l’avvio del dialogo sui possibili aggiustamenti al Piano nazionale di ripresa e resilienza, in uno scenario profondamente cambiato dalla tempesta sulle materie prime. E come ha ricordato ieri Giorgetti alla Giornata del Risparmio prima o poi entrerà nel vivo il cruciale confronto sulla revisione del Patto di Stabilità e Crescita.

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