Pil, Bankitalia taglia le stime: +0,3% nel 2019, +0,7% nel 2020

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Venerdì 7 Giugno 2019, 16:04 - Ultimo aggiornamento: 13 Giugno, 11:54

Bankitalia taglia le proprie stime del Pil italiano per gli anni 2019-2021 e si riserva una ulteriore correzione, nel bollettino economico che sarà diffuso a luglio, per tenere conto «della revisione al ribasso dell'Istat per il primo trimestre». L'istituto centrale prevede così un aumento dello 0,3% del Pil quest'anno dello 0,7% nel 2020 e dello 0,9% nel 2021. La revisione rispetto a gennaio riflette «la maggior debolezza della domanda estera osservata negli ultimi mesi e il protrarsi di condizioni di elevata incertezza nei sondaggi presso le imprese».

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Le stime fanno parte delle proiezioni macroeconomiche per l'Italia nel triennio 2019-21 elaborate dagli esperti della Banca d'Italia nell'ambito dell'esercizio coordinato dell'Eurosistema. Rispetto «alle nostre precedenti proiezioni, pubblicate nel Bollettino economico di gennaio - rileva l'istituto centrale - la stima di crescita è inferiore di 3 decimi di punto percentuale quest'anno, 2 decimi nel 2020 e 1 decimo nel 2021» e sono basate sulle informazioni disponibili al 15 maggio (per la formulazione delle ipotesi tecniche) e al 22 maggio (per i dati congiunturali). Non tengono pertanto conto della lieve revisione al ribasso della crescita del Pil nel primo trimestre diffusa dall'Istat il 31 maggio rispetto al dato preliminare del 30 aprile. Una più ampia discussione del quadro previsivo per l'economia italiana - con gli aggiornamenti necessari - verrà presentata, come di consueto, nel Bollettino economico della Banca d'Italia in uscita il prossimo 12 luglio«. Le proiezioni qui presentate incorporano il forte indebolimento dello scenario internazionale osservato all'inizio di quest'anno e ne ipotizzano un lento e graduale miglioramento nel corso del prossimo biennio, in linea con le valutazioni dei principali previsori. In accordo con le linee guida dell'Eurosistema e come nelle proiezioni della Commissione europea, lo scenario non incorpora gli effetti dell'aumento delle imposte indirette previsto dalle clausole di salvaguardia per il biennio 2020-21 né interventi sostitutivi per compensare il mancato gettito».

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