Aumento stipendi, quando arrivano? Per quanto dureranno? Ecco cosa prevede il decreto lavoro

Il taglio del cuneo fiscale e contributivo sarà una tantum, per cinque mesi, e salirà di altri quattro punti fino a raggiungere i sette

Aumento stipendi, quando arrivano? Per quando dureranno? Ecco cosa prevede il decreto lavoro
Aumento stipendi, quando arrivano? Per quando dureranno? Ecco cosa prevede il decreto lavoro
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Martedì 2 Maggio 2023, 09:18

Con il decreto lavoro approvato il primo maggio dal consiglio dei ministri si procede con un ulteriore taglio del cuneo che si tradurrà in una cifra media tra gli 80 e i 100 euro in più in busta paga. Il taglio del cuneo fiscale e contributivo sarà una tantum, per cinque mesi, e salirà di altri quattro punti fino a raggiungere i sette. Ma quando arriveranno gli aumenti di stipendi?

Quando arrivano gli aumenti

All'articolo 34 del decreto lavoro si stabilisce come per i periodi di paga dal 1 luglio 2023 al 30 novembre 2023, senza ulteriori effetti sul rateo di tredicesima, la misura dell'esonero è elevata da due punti a sei punti percentuali per i redditi fino a 35mila euro e a sette punti per i redditi fino a 25mila euro. Questo si tradurrà in aumenti in busta paga in media da 80 a 100 euro al mese. 

Quanto aumentano gli stipendi

L'intervento più importante è il taglio delle tasse sul lavoro, «una scelta di cui vado profondamente fiera», puntualizza il premier. La misura più corposa, che assorbe circa 4 miliardi, in parte coperti col tesoretto in deficit ricavato dal Def, è il nuovo taglio del cuneo fiscale: 4 punti aggiuntivi, da luglio a dicembre, che portano a complessivi 6 punti il taglio per i redditi fino a 35mila euro e a 7 quello per i redditi più bassi, fino a 25mila.

L'aumento in busta paga, stima il Ministero dell'economia, è fino a 100 euro mensili di media: «un aiuto reale contro il carovita e la risposta concreta alle chiacchiere», sottolinea il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti. A questo si aggiunge l'innalzamento fino a 3mila euro della soglia di esenzione dei fringe benefit per i dipendenti con figli minori.

Quanto dureranno

La decisione di limitare lo sgravio solo ad alcuni dei mesi disponibili rende ancora più difficile prevedere cosa succederà nel 2024. Di certo a dicembre si dovrebbe tornare alla situazione attuale, ovvero all’esonero di 2-3 punti; probabilmente l’esecutivo ha voluto evitare che si creasse un unico pesante “scalino” a fine anno. In ogni caso da gennaio andrà rifinanziata quanto meno la misura già in vigore, che su base annuale vale un po’ meno di 5 miliardi; per fare di più serviranno ulteriori risorse.

Fringe benefit

Il tetto dei fringe benefit detassati per i lavoratori dipendenti con figli a carico sale a 3mila euro. Ô quanto si legge nella bozza del decreto lavoro che il governo si appresta a presentare ai sindacati e a portare domani in consiglio dei ministri. «Limitatamente al periodo d'imposta 2023 - si afferma - non concorrono a formare il reddito il valore dei beni ceduti e dei servizi prestati ai lavoratori dipendenti con figli a carico, nonché le somme erogate o rimborsate ai medesimi dai datori di lavoro per il pagamento delle utenze domestiche del servizio idrico integrato, dell'energia elettrica e del gas naturale entro il limite complessivo di euro 3.000».

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