Assegno unico, contributo per tutti da 50 euro a figlio e fino a 180 con Isee: ecco come funzionerà

Arriverà ufficialmente dal prossimo marzo, domande da gennaio

Assegno unico, contributo per tutti da 50 euro a figlio e fino a 180 con Isee: ecco come funzionerà
Assegno unico, contributo per tutti da 50 euro a figlio e fino a 180 con Isee: ecco come funzionerà
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Sabato 6 Novembre 2021, 17:24

L'assegno unico universale si avvicina. Il contributo in base ai figli per le famiglie italiane, che riunisce tutti i bonus per mamme, papà e nuclei, arriverà ufficialmente dal prossimo marzo, sostituendo l'assegno temporaneo erogato negli ultimi mesi a chi non era coperto dagli sgravi fiscali per le famiglie. Le domande, però, si potranno inviare già dal prossimo anno. In ballo, in base all'Isee, ci sono fino a 180 euro a figlio e la procedura per richiederlo sarà abbastanza semplice, senza il groviglio di sconti e agevolazioni ad oggi esistenti. «La misura vale 20 miliardi l’anno», ha spiegato la ministra per le pari opportunità e la famiglia, Elena Bonetti, in un’intervista su Canale 8. Vediamo come funzionerà e come varierà l'assegno in base alla ricchezza.

Assegno unico per i figli, a quanto ammonta

L'importo varierà in base al reddito: da un minimo di 50 euro al mese per chi ha un Isee più alto ad un massimo di 180 per chi ha un indice più basso, ovvero - in base ai dati dell'Istat - circa la metà delle famiglie italiane che hanno un Isee sotto i 15.000 euro. Il contributo sarà maggiorato a partire dal terzo figlio, con la possibilità di arrivare fino a 250-260 euro, e un incremento sarà previsto anche nel caso di nuclei in cui entrambi i genitori lavorino, favorendo la natalità da una parte e il lavoro femminile dall'altra.

Tutti i dettagli su tempi e modalità di erogazione dell'assegno saranno contenuti nel decreto attuativo che il governo dovrebbe esaminare in consiglio dei ministri la prossima settimana, ma la procedura per fare domanda sarà molto semplice a detta del Ministero per la famiglia. Il provvedimento, comunque, è atteso da tempo per dare il "la" ad una misura rivoluzionaria per le politiche familiari italiane, introdotta - dopo un lungo lavoro parlamentare - nella legge di Bilancio del 2021.

Nella sua impostazione originaria, sarebbe dovuta a partire a luglio di quest'anno ma i tempi sono slittati e quest'estate è entrato in vigore in via temporanea l'assegno "ponte" per i disoccupati e gli autonomi che prevede un tetto massimo di Isee di 50.000 euro. L'assegno universale sarà invece destinato veramente a tutti, autonomi e dipendenti e, in questo caso, sostituirà le detrazioni fiscali per i figli a carico, i vecchi assegni familiari e ogni altra forma di sostegno per i nuovi nati. Varrà fino ai 21 anni di età di ogni ragazzo, 3 in più dunque dell'attuale assegno temporaneo valido solo per i minorenni, e, secondo le indiscrezioni al momento in circolazione, potrà essere percepito - nel suo importo minimo di 50 euro al mese per figlio - anche da chi l'Isee non lo presenterà affatto. La decisione di protrarre l'avvio vero e proprio del beneficio è legata ai tempi ormai strettissimi per la partenza del sistema.

In attesa del decreto

Dopo l'esame in cdm, il decreto attuativo dovrà infatti passare al vaglio delle Commissioni parlamentari competenti e a quello della Conferenza Unificata, posticipando l'ok finale probabilmente alla metà di dicembre, troppo a ridosso della presunta data di partenza del primo gennaio. Non si tratterebbe però di un vero e proprio slittamento, come spiegano fonti ministeriali, ma di una scelta voluta, legata all'esigenza di permettere alle famiglie di avere tutto il tempo per presentare l'Isee dell'anno precedente, su cui il beneficio verrà misurato. Per evitare però che i primi due mesi del 2022 rimangano scoperti, l'assegno ponte così come gli altri assegni familiari saranno prorogati sia a gennaio che a febbraio. Poi partirà il nuovo sistema e anche a regime, l'assegno verrà sempre erogato da marzo a marzo di ciascun anno. La prossima settimana dovrebbe essere peraltro decisiva anche per la presentazione della manovra in Parlamento.

Il ddl approvato il 28 ottobre dal consiglio dei ministri non ha infatti ancora preso la sua forma definitiva.

L'assegno unico temporaneo

Si tratta della misura “ponte” per dare un contributo che parte da 167,5 euro al mese per ogni minore, alle famiglie con figli che oggi non percepiscono gli assegni per il nucleo familiare. In particolare riguarda i lavoratori autonomi e coloro che percepiscono il reddito di cittadinanza.

Le domande sono state inviate entro il 30 settembre. Adesso, fino a fine anno, possono essere ancora presentate, ma avendo diritto solo alle mensilità non ancora scadute. La richiesta va fatta all’Inps, che ha previsto una procedura semplificata. Ma comunque, nel caso si volesse provvedere da soli senza l’aiuto di Caf o commercialisti, sarà necessario dotarsi di Spid. L’assegno, come detto, spetta a tutti coloro che non percepiscono l’assegno per il nucleo familiare. Per poterlo richiedere, come detto, bisogna avere un Isee massimo di 50 mila euro.

L'Inps ha fatto sapere che le domande pervenute al 27 ottobre sono state 607.422, relative a un totale di 1.017.543 minori. 

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