Alitalia riparte, fiato sospeso per 4.000 esuberi, via 200 piloti. Caso biglietti: c’è la soluzione

Alitalia, 4.000 esuberi, via 200 piloti. Caso biglietti: c è la soluzione
Alitalia, 4.000 esuberi, via 200 piloti. Caso biglietti: c’è la soluzione
di Umberto Mancini
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Venerdì 28 Maggio 2021, 22:29

Chiusa, almeno a livello politico, la complessa partita europea su Ita-Alitalia col via libera all’operazione, si apre quella ancora più delicata sugli esuberi e, più in generale, sull’assetto occupazionale di Ita. La newco tricolore, salvo sorprese, partirà con una flotta di circa 55-60 aerei, per arrivare a oltre 70 il prossimo anno nel periodo della “summer 2022”, occupando circa 4.500 dipendenti. Ma il resto del personale della vecchia Alitalia che fine farà? Ita, come spiegato a Bruxelles dal ministro dell’Economia Daniele Franco, acquisirà quasi la totalità della parte aviation, ovvero circa 1.100 piloti, con 200-290 tra comandanti e primi ufficiali che resteranno invece parcheggiati nella vecchia compagnia, probabilmente in Cig o tutelati da altre forme di paracadute sociali. Tutto dipenderà ovviamente dal numero degli aerei e dalla loro graduale entrata in servizio. Più sarà grande la flotta, minori saranno i sacrifici sul fronte degli organici.

Oltre 2.200 assistenti di volo prenderanno servizio con il nuovo vettore, mentre poco meno di mille resteranno in attesa, sempre nella società in amministrazione straordinaria o, come si augura il sindacato, verranno assorbiti dalla Ferrovie dello Stato o da altre società dei trasporti.

Gli esuberi dovranno essere gestiti - lo hanno ripetuto le organizzazioni sindacali più volte - evitando licenziamenti, ma adottando tutti gli ammortizzatori sociali disponibili. Forme specifiche di prepensionamento sono già allo studio del ministero del Lavoro, bisognerà però fare i conti con i costi a carico dello Stato.

Chi più soffrirà della riorganizzazione, tanto per usare un eufemismo, sarà il personale di staff che subirà tagli draconiani. La nuova compagnia sarà infatti molto agile e con una struttura snella e poco costosa, seguendo così i dettami della Commissione Ue. Sui 1.700 lavoratori attualmente in organico nella palazzina di Fiumicino e nelle sedi distaccate (panificazione, amministrazione, controllo di gestione, ecc.), circa 1.200 dovranno trovare una ricollocazione fuori dal perimetro aziendale, visto che solo circa 500 potranno aspirare ad un posto nella nuova realtà.

I due poli


Discorso ancora più difficile per quanto riguarda le due nuove società che nasceranno dallo spacchettamento di Alitalia. 
Il comparto della manutenzione (attualmente con 1.400 dipendenti) vedrà almeno 600-700 tecnici transitare a Ita, mentre il resto del personale andrà a far parte del polo che sarà guidato da Atitech, società che ne avrà la maggioranza e che promette di espandersi ulteriormente. Stesso discorso per i servizi di terra (2.800 persone) che passeranno, tra gli altri soggetti, a Dnata e Swiss, due colossi del settore già presenti a Fiumicino e a Linate. Cifre e organici di cui si discuterà più dettagliatamente nei prossimi giorni. Una parte dei servizi di terra - probabilmente circa 100 unità - verrà invece acquisita da Ita. I sindacati stimano che gli esuberi, al netto delle ricollocazioni, saranno intorno alle 4mila unità. Le parti sociali, con in testa la Fit Cisl, che si è espressa in modo molto chiaro attraverso il proprio segretario Salvatore Pellecchia, richiedono a gran voce una forte tutela dei livelli occupazionali.

Il Mise ha fatto chiarezza poi sul fronte dei biglietti Alitalia che saranno venduti o che sono già stati venduti e sulla loro validità nel momento in cui sarà operativa Ita. Di certo, hanno assicurato fonti ministeriali, verrà trovata una soluzione e nessuno perderà soldi o il viaggio prenotato. Anche l’Enac è al lavoro per individuare il percorso più efficace per tutelare i passeggeri. La Commissione Ue chiede però una forte discontinuità rispetto al passato e ha già acceso un faro su questa operazione.

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