Roma, nell'inferno del traffico il vigile come Tognazzi dei "Mostri": compare solo per fare la multa

Il rapporto tra cittadino e difensori dell'ordine cittadino è rimasto ai "Mostri" di Dino Risi

Roma, nell'inferno del traffico il vigile come Tognazzi dei "Mostri": compare solo per fare la multa
di Marco Barbieri
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Mercoledì 7 Giugno 2023, 10:25 - Ultimo aggiornamento: 8 Giugno, 07:53

Roma, cronaca di una sera di fine maggio. Salgo a bordo della mia vettura alle 18.43. Zona Vigna Stelluti. Devo arrivare in via Azuni, a fianco della sede della Marina Militare. Tempo previsto: 15 minuti.

So che c’è la finale di Coppa Italia. Le partite di calcio all’Olimpico producono effetti trombotici imprevedibili sul traffico automobilistico. Ma non ho alternative. Parto.

Alle 19.15 sono ancora su corso Francia. Alle 19.56 sono al semaforo di piazzale Manila. Raggiungo il ponte del Risorgimento verso le 20.25. Alle 20.43 sono all’incrocio di ponte Matteotti. L’inferno. Autobus, tram, autovetture, camioncini, scooter, pullman in un groviglio inestricabile e clacsonante. Alle imprecazioni si aggiungono i racconti che si fanno da un finestrino all’altro. «Io sono qui da mezz’ora». «Lei è fortunato, sono in viaggio dalle sei (del pomeriggio spero, ndr)». Qualche conducente scende dall’auto per improvvisarsi vigile urbano. Quelli veri, in divisa, sono scomparsi. Alle 20.54 sono ancora in colonna verso Ponte Nenni, quello della metropolitana. D’un tratto mi appare uno spazio per parcheggiare. Decisione improvvisa. Inserisco il muso dell’auto, non è doppia fila e persino su striscia blu. Sono le 20.57. Non cerco il parcometro. Sfinito abbandono l’auto. Attraverso a piedi il ponte. Sono a casa alle 21.02. Solo due ore in più del quarto d’ora previsto. Aspetto che il traffico si sfebbri. E alle 21.52 scendo a prendere l’auto per portarla nel cortile di casa. Ormai non c’è più un’anima in giro. Ma un’anima in divisa è apparsa alle 21.21, firmando una contravvenzione lasciata sul parabrezza: “Sostava senza esporre il titolo di pagamento”. Rimango stordito. Due ore prima ho visto di tutto: auto invadere la sede del tram, motorini sul marciapiedi, pullman contromano. Alle 20.57 ho lasciato l’auto in balia dell’inferno, senza la minima traccia di vigili urbani, e dopo venti minuti invece... Come Ugo Tognazzi che nei panni di un pizzardone appostato dietro all’edicola multa gli automobilisti che si accostano per il tempo necessario ad acquistare un giornale.

Erano i “Mostri” di Dino Risi, anno 1963. Il rapporto tra tutori dell’ordine e cittadini è fermo a sessant’anni fa. Mostruoso.

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