Investimenti, in cerca di cedole, protezione garantita e rendimenti stabili

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di Roberta Amoruso
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Mercoledì 6 Luglio 2022, 12:06 - Ultimo aggiornamento: 7 Luglio, 08:40

I dividendi sostenibili. Quando la nebbia si fa fitta potrebbero essere questa un’isola in cui trovare riparo per contrastare il rischio-prezzi.

Una terra fatta di società selezionate a dovere che da anni aumentano la cedola del 10% l’anno, che hanno debiti gestibili, e sono in grado di correggere i prezzi senza troppi danni per le quote di mercato.

I PRECEDENTI

 Nei periodi di inflazione elevata, superiore al 5%, le società che pagano dividendi elevati tendono a fare meglio del mercato azionario, dice infatti Abrdn. A confermarlo è anche una ricerca di Goldman Sachs, con tanto di dati relativi all’S&P500 che arrivano fino al 1940. Non solo. Negli anni ‘70, caratterizzati da un’inflazione elevata, ricordano gli esperti, lo stesso S&P500 ha generato un rendimento totale del 77%. Una dote preziosa attribuibile per circa tre quarti proprio ai dividendi e ai dividendi reinvestiti. Considerando gli ultimi 20 anni, le cedole hanno costituito circa la metà dei rendimenti totali dell’indice MSCI AC World (pari complessivamente al 315%).

Dunque, sostiene Ben Sheehan, i dividendi sono una componente molto importante dei rendimenti totali in un contesto di moderata o bassa inflazione, ma probabilmente lo saranno ancora di più con l’aumento delle pressioni inflazionistiche.

LE OPPORTUNITÀ

 Attualmente le cedole globali sono abbondanti e le prospettive di crescita sembrano essere positive. Nell’ultimo anno le società dell’indice MSCI AC World hanno distribuito dividendi per quasi 1.300 miliardi di dollari. E nel 2021 le cedole pagate dalle società incluse nell’indice globale sono state superiori del 17% rispetto al 2020, quando in presenza di numerosi ostacoli all’economia e agli utili, i componenti dell’indice hanno distribuito oltre 1.000 miliardi di dollari. Una conferma della resilienza dei dividendi e della loro affidabilità come fonte di rendimento in tutto il ciclo di mercato. In prospettiva, gli utili delle società dovrebbero crescere di circa il 10% nel 2022 e dovremmo aspettarci una crescita analoga dei dividendi. I settori su cui puntare? Energia, materiali, immobili e industria hanno registrato la ripresa più rapida degli utili e del pay-out ratio (la percentuale di utili restituiti agli investitori). Anche le banche e i titoli finanziari vedono crescere i propri margini. Ma le riserve di liquidità sono elevate anche in settori come l’healthcare e il tecnologico. Dunque, le prospettive restano positive in un’ampia gamma di settori. Aggiungere in portafoglio un’esposizione su questo fronte è un’opportunità da valutare con attenzione. 

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