Hotel, penali addio: la prenotazione ora si rivende con Takyon

Hotel, penali addio: la prenotazione ora si rivende con Takyon
di Rosario Dimito
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Mercoledì 7 Giugno 2023, 10:44 - Ultimo aggiornamento: 8 Giugno, 07:49

È destinata a rivoluzionare il mercato delle prenotazioni nel settore del turismo e a diventare la maggiore piattaforma europea nella rivendita di prenotazioni non rimborsabili.

Nata lo scorso ottobre dalla fortunata intuizione di tre giovani imprenditori, Antonio Picozzi, Niccolò Francesco Marino e Vincenzo Bonaccorso, che hanno visto nel mercato del travel booking alcune criticità da superare, Takyon è una startup innovativa che sta facendo breccia nel settore alberghiero. E punta presto ad allargare i propri orizzonti anche nei trasporti (compagnie aeree e ferroviarie) e nell’experience. La startup si propone di risolvere il limite della nominabilità delle prenotazioni e della loro non rivendibilità, promettendo vantaggi agli erogatori di servizi turistici e ai viaggiatori.

Solo in Europa ogni anno 100 milioni di persone cancellano prenotazioni, chiedono rimborsi, voucher o perdono denaro. Takyon ha già siglato accordi con 40 hotel tra Italia e Spagna, sta tessendo rapporti con grandi catene alberghiere e ha già venduto 700mila euro di prenotazioni rivendibili, con un tasso di rivendita nel secondario del 4%. Entro fine anno conta di raggiungere un target di mille hotel e 1 milione di euro di fatturato annualizzato. In breve, la piattaforma converte le prenotazioni in beni digitali (NFT), facilmente scambiabili.

IL MECCANISMO

Così i viaggiatori possono rivendere fino al giorno antecedente al check-in tariffe finora non rimborsabili. Per gli albergatori tre i vantaggi principali: incassi immediati e garantiti; niente commissioni da pagare alle varie piattaforme perché l’opzione rivendibile è attivabile solo sui siti degli hotel; fee su ogni rivendita effettuata tramite Takyon. Al fianco della startup investitori di rilievo come Fin+Tech, (Cdp), Digital Magics, Startupbootcamp, Nexi, Fintech District e Gruppo Credem. Entro l’anno un aumento di capitale da 1 milione porterà altro fieno in cascina per finanziare l’espansione, anche oltreoceano.

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