Bollette, il paradosso hi-tech: la ricevuta cartacea va esibita solo online

Bollette, il paradosso hi-tech: la ricevuta cartacea va esibita solo online
di Marco Barbieri
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Mercoledì 6 Ottobre 2021, 14:54 - Ultimo aggiornamento: 7 Ottobre, 06:00

Non tenga conto di questa comunicazione se ha già provveduto al pagamento. Leggi e ti tranquillizzi nello stesso tempo in cui ti allarmi. Controlli che la bolletta sia stata pagata. Quindi ti dimentichi della raccomandata. Dopo un mese, un’altra comunicazione della tua cara multiutility dell’energia. Più o meno dello stesso tenore. Ti scrivono che non hanno ricevuto il pagamento relativo al penultimo bimestre. Poi, aggiungono la stessa frase che ti sei memorizzato: “Non tenga conto di questa comunicazione se ha già provveduto al pagamento”. Ricerchi la bolletta con il tagliando di avvenuto pagamento. Per recuperarla fai più fatica di un mese prima, perché hai accumulato altre ricevute, altri scontrini, altre cartacce. Poi quasi quasi gongoli, perché hai provveduto non in una ricevitoria qualunque, ma alle Poste, perbacco. Più sicuri di così! Ti acqueti. Spegni la luce, con il piacere di riaccendere quando vuoi, perché l’hai pagata, regolarmente, e tempestivamente. Ancora un mese. E la terza raccomandata ha un tono tutt’affatto diverso. È una intimazione. Se non paghi entro cinque giorni la potenza del tuo contatore sarà dimezzata. E quindi interrotta l’erogazione dell’energia elettrica. Recuperi la ricevuta e ti prepari per andare a esibirla alla sede dell’azienda di servizi municipali. Per fortuna, prima di uscire, leggi un’informazione che ti era sfuggita compulsando la raccomandata: non c’è uno sportello deputato a ricevere questa documentazione, devi andare sul sito, registrarti, e compilare un “form” online.

Conoscendo la tua ritrosia alla dematerializzazione, senti che le pulsazioni aumentano, come se stessi pedalando sulla cyclette. Fai un respiro profondo.

Apri il pc, ti avventuri sul sito e ti accorgi che nell’area clienti immetti un indirizzo mail che viene sgradito: ti dicono che sei già registrato, ma non con questo indirizzo. Quindi? Quindi innanzitutto non puoi ancora compilare il “form” di avvenuto pagamento. E quindi resti un indegno moroso, che tra cinque giorni avrà la corrente tagliata. Ti immetti nella chat gentilmente messa a disposizione sul sito. E in tempo quasi reale ti scrivono che effettivamente sei già registrato, ma la mail che loro hanno, è quella che tu non usi da cinque anni. E per la quale non ricordi la password. Il tira e molla si conclude con la cancellazione della vecchia registrazione. E tu puoi finalmente procedere alla compilazione del “form” con tutti gli estremi del pagamento avvenuto. Non ti verrà mai inviata una comunicazione che il caso è risolto. Vivrai per qualche settimana nell’ansia di vedere se la luce si accende. Poi, poco per volta, ti convincerai che la tua comunicazione è andata a buon fine. Almeno lo speri. Fino a prova contraria.

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