Consolidare la crescita economica ed evitare gli ostacoli all’orizzonte è la priorità di tutti, dalle istituzioni economiche a quelle politiche.
Al momento, sono da mettere in conto le conseguenze dei rallentamenti nella fornitura di energia e nelle spedizioni. Anche i mercati finanziari, che infatti sono attraversati da un’ondata inflazionaria. Certamente i mercati obbligazionari di Stati Uniti e Regno Unito saranno tra quelli più duramente colpiti dagli effetti che ciò genererà sui rendimenti nominali dei titoli sovrani, spiega Kaspar Hense, senior portfolio manager di BlueBay Asset Management. Ma per l’Europa è diverso. E potrebbe essere il momento perfino di approfittare dell’allargamento degli spread dei titoli di Stato italiani.
LE SCELTE
In Europa l’attenzione è puntata sulla Bce che dovrebbe mantenere un atteggiamento cauto, tra l’inflazione che probabilmente si ridurrà durante l’anno prossimo e il mercato del lavoro che vivrà una fase di irrobustimento. «Prevediamo che l’annuncio della fine del programma di acquisti per l’emergenza pandemica (PEPP) verrà seguito da quello di un programma di acquisto degli asset (APP) più ampio e flessibile, che sarà in grado di limitare le oscillazioni dei tassi», scommette Hense. «Ci aspettiamo che i Bund vadano in territorio positivo nei prossimi sei mesi, seppur restando vicini allo zero».
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