Mutui, la domanda torna
ai livelli del 2010 (+72%)

Mutui, la domanda torna ai livelli del 2010 (+72%)
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Venerdì 15 Maggio 2015, 13:03 - Ultimo aggiornamento: 23 Maggio, 16:57
MILANO - Aprile fa segnare una nuova vigorosa crescita (+71,9%) delle domande di mutuo. Si tratta, sottolinea il barometro Crif, del record assoluto con volumi vicini a 5 anni fa, ovvero prima del crollo verticale registrato a partire dalla metà del 2011. Cresce il peso delle surroghe e sostituzioni, ma è ancora inferiore al 20%.



Con aprile si irrobustisce ulteriormente il recupero verso i livelli pre-crisi tanto che il dato aggregato relativo ai primi quattro mesi del 2015 si attesta ad +46,4% rispetto al pari periodo 2014. Per quanto consistente, il progressivo recupero della domanda non è tuttavia ancora sufficiente a colmare il pesante ritardo accumulato nel biennio 2011-2012, che aveva portato i volumi a dimezzarsi.



Nonostante la ripresa della domanda di finanziamenti per l'acquisto della casa si stia consolidando, ad aprile l'importo medio richiesto è di 121.911 euro, mantenendosi su un valore più contenuto rispetto al corrispondente mese dell'anno precedente (quando era risultato pari a 124.812 euro) e ben distante dai 140.942 euro dell'aprile 2010, quando venne toccato il picco più alto degli ultimi 5 anni. Il dato di aprile è in assoluto il valore medio più basso da quando Crif ha iniziato a monitorare mensilmente la domanda di mutui da parte degli italiani.



La tendenza a richiedere un importo il più possibile contenuto è confermata anche dalla distribuzione della domanda per fascia di importo: nei primi quattro mesi del 2015, infatti, le preferenze degli italiani si sono concentrate in prevalenza nella classe compresa tra 100.000 e 150.000 euro, con una quota pari al 30,4% sul totale, in crescita rispetto al 2014 di 1,9 punti percentuali. Tre domande su quattro (il 77,6% del totale) hanno importo inferiore ai 150.000 euro.



Infine, per quanto riguarda la distribuzione della domanda di mutui per durata, ancora una volta è la classe compresa tra i 15 e i 20 anni ad essere risultata la preferita dalle famiglie italiane, con una quota pari al 23,9% del totale, seguita a ruota dalla fascia tra i 25 e i 30 anni, con il 22,6%.
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