​I marchigiani hanno
ripreso a risparmiare

​I marchigiani hanno ripreso a risparmiare
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Giovedì 23 Gennaio 2014, 08:34 - Ultimo aggiornamento: 18:14
ANCONA - Hanno una propensione al risparmio superiore alla media nazionale; il calo dei loro consumi appare in diminuzione; cresce la loro ricchezza pro-capite e la investono in modo cauto. Sono queste le caratteristiche dei risparmiatori marchigiani evidenziate dal secondo Rapporto dell’Osservatorio del Risparmio promosso da UniCredit e Pioneer Investments. Lo studio, basandosi sui dati raccolti dal 1995 al 2012 e su indicazioni predittive per il 2013, fotografa la situazione del risparmio delle famiglie nelle Marche, soffermandosi sulle tematiche complementari dei consumi e della ricchezza finanziaria.



Il risparmio

L’analisi dei dati relativi al risparmio registrati negli ultimi anni e le stime per l’anno appena concluso mostrano un trend in rialzo dopo il crollo registrato tra il 2010 e il 2011. Se la famiglia marchigiana risparmiava mediamente 700 € nel 2011, nel 2012 il risparmio è cresciuto a 1.100 € e nel 2013 a 1.500 €. La propensione al risparmio delle famiglie marchigiane, intesa come quota del risparmio lordo sul reddito disponibile lordo, risulta in linea con il dato 2012, attestandosi a 16,5% (16,6% nel 2012). Rispetto alla media nazionale, il marchigiano mostra una maggiore propensione al risparmio (16,5% vs 11,6% nel 2013).



I consumi

Sul fronte dei consumi nelle Marche si assiste, nonostante il calo del 2,3% previsto per il 2013 (18.500 € pro-capite), a un miglioramento rispetto all’anno precedente, quando i consumi erano calati quasi del 6,5%. Confrontando poi i dati sui consumi delle famiglie marchigiane con le medie nazionali si evince che nelle Marche la spesa media pro-capite è leggermente maggiore, superando il dato italiano di circa 200 € nel 2013. In termini prospettici, va detto che nelle Marche esiste un modello di economia che sta diventando sempre più export-oriented. Questo dovrebbe favorire nei prossimi anni una ripresa del reddito disponibile, da cui potrebbe a sua volta derivare una ripresa dei consumi.



La ricchezza

Per quanto concerne la ricchezza (intesa coma somma delle attività finanziarie) delle famiglie marchigiane si può notare come il valore pro-capite stimato per il 2013 appare in crescita rispetto ai livelli pre crisi del 2010, attestandosi a 56.900 €, +2% 2013 vs 2010. Tale variazione percentuale risulta superiore rispetto a quella registrata a livello nazionale (+0,7% 2013 vs 2010), per quanto in valore assoluto nel 2013 la ricchezza media pro capite in Italia si attesta a 63.600 €, quasi 7 mila euro in più rispetto a quella marchigiana.



Circa la ripartizione della ricchezza emerge come i risparmiatori nelle Marche abbiano un approccio finanziario più cauto rispetto alla media nazionale, caratterizzato da portafogli posizionati per quasi il 40% su attività liquide. Ne emerge un’esposizione di portafoglio complessiva orientata verso strumenti finanziari semplici, con un profilo di rischio contenuto ma conseguentemente anche poco remunerativi.

Se una tale strategia ha consentito di proteggere meglio la ricchezza in fasi di turbolenza dei mercati, non è detto che essa rappresenti la scelta ottimale in un contesto di graduale normalizzazione degli stessi. Infatti, una maggiore esposizione verso strumenti professionali di gestione del risparmio (come i fondi d’investimento o le riserve tecniche delle polizze assicurative), dovrebbe garantire un rendimento del capitale più adeguato su un orizzonte di tempo di medio lungo periodo.
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