Marche, il lavoro che non c'è
I giovani sono i più penalizzati

Un operaio metalmeccanico al lavoro in un'immagine d'archivio
Un operaio metalmeccanico al lavoro in un'immagine d'archivio
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Lunedì 31 Marzo 2014, 16:57 - Ultimo aggiornamento: 2 Aprile, 18:12
ANCONA - Marche, il lavoro che se ne va: tra il 2008 e il 2013 il tasso di disoccupazione nella regione salito dal 5,1% al 12,4%. Fanalino di coda delle regioni del Centro Nord, solo Calabria, Molise Puglia, Campania e Sicilia hanno fatto peggio. Secondo uno studio di Cna e Cgia Marche su dati Istat, i disoccupati sono 85.895: cinque anni fa erano 52.595. Senza contare i 21.705 'scoraggiati', che non cercano più un posto di lavoro perchè hanno perso la speranza di trovarlo.



A colpire, dicono le associazioni artigiane, è soprattutto il dato sui lavoratori in cerca di prima occupazione. Sono saliti dai 7.949 di cinque anni fa a 18.725, con un incremento di 10.776 unità. Tra i disoccupati, gli uomini sono 41.079 e le donne 44.816. Il tasso di disoccupazione femminile è balzato dall'11,9 al 14,6% mentre quello maschile è sceso dal 10,8 al 10,6%. A perdere posti di lavoro, negli ultimi dodici mesi, sono state in particolare le imprese dei servizi e del commercio. Nei servizi gli occupati sono diminuiti di 9.973 unità mentre il calo è stato di 8.186 addetti. Più contenuta la perdita di posti di lavoro in agricoltura (-3.289), nell'industria (-3.608) e in edilizia (-2.783). In un anno gli occupati marchigiani sono 27.839 in meno di cui 21.144 dipendenti e 6.695 indipendenti. Negli ultimi cinque anni i posti di lavoro in meno sono stati 38.277.



"Artigiani e partite Iva resistono - commentano Cna e Cgia - ma senza una ripresa, ad essere in pericolo sarà il modello marchigiano di sviluppo, con le piccole e medie imprese diffuse su tutto il territorio regionale, i distretti produttivi, le reti e le filiere".



Se guardiamo all'intero sistema delle imprese, la perdita è stata di 4.393 aziende: "è una situazione di difficoltà straordinaria, e per affrontarla servono misure straordinarie: la piccola impresa, l'artigianato, il territorio con i suoi sistemi economici, vanno rafforzati, sostenuti e messi in condizione di migliorare e competere". In questi anni gli stanziamenti per la cassa integrazione in deroga con l'intervento dell'Ebam e della Regione Marche hanno permesso di contenere gli effetti della crisi sull'occupazione, che altrimenti sarebbero stati anche più pesanti.
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