Marche, riparte l'impresa
ma la crisi non è finita

Marche, riparte l'impresa ma la crisi non è finita
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Venerdì 31 Ottobre 2014, 10:55
ANCONA - Marche, riparte l’impresa. Per il secondo trimestre consecutivo, secondo i dati Movimprese, elaborati dal Centro Studi Unioncamere, il numero di coloro che hanno avviato nuove attività ha superato quello delle chiusure aziendali.



Tra i primi di luglio e la fine di settembre sono nate 1.876 imprese mentre a cessare l’attività sono state in 1.727, con un saldo positivo di 149 unità.



“Purtroppo” afferma il presidente Unioncamere Marche Graziano Di Battista “i dati positivi degli ultimi due trimestri non bastano a certificare la fine della crisi dell’economia regionale che nei primi nove mesi 2014 vede comunque le imprese in attività diminuire complessivamente di 671 unità. Dunque il sistema produttivo marchigiano è ancora in una situazione di recessione e non ne uscirà se non ripartono i consumi perché oltre l’80 per cento delle nostre aziende guarda solo al mercato interno. Inoltre occorre favorire la nascita di nuove imprese innovative e giovanili. Come sistema camerale abbiamo costituito nelle Marche e in tutta Italia un network di 87 sportelli per il sostegno all’imprenditoria giovanile che segue 4.700 giovani assicurando loro percorsi mirati di accompagnamento allo start-up”.



Intanto la crisi provoca anche l’aumento delle imprese che falliscono e portano i libri in tribunale. Sono state 379 nel 2014 di cu 96 tra luglio e settembre rispetto alle 70 dello stesso periodo dell’anno precedente, con un incremento del 23,1 per cento. Fallimenti che hanno interessato sopratutto aziende del commercio, imprese edili, del comparto manifatturiero. Praticamente stabili i concordati che nell’ultimo trimestre sono passati da 25 a 24.



Alberghi, ristoranti e imprese di servizi sono le aziende in aumento nel terzo trimestre 2014. In particolare, secondo il Centro Studi Unioncamere Marche, a far registrare il maggior incremento sono state le attività di alloggio e ristorazione (+53), seguite dalle agenzie immobiliari (+28) e dai servizi alle imprese (+28). Positivi anche i dati degli altri servizi (+27), delle attività finanziarie e assicurative (+26), professionali e di consulenza (+23), di informazione e comunicazione (+12).



Resta invece ancora pesante il dato delle costruzioni (-95), dell’agricoltura (-55) e del manifatturiero (-55) mentre perde imprese anche il commercio (-26). Nel manifatturiero i settori che hanno perso più imprese sono stati il calzaturiero (-25), la meccanica (-22) e il mobile (-10). Insomma, se il terziario evidenzia timidi segnali di ripresa, i settori produttivi sono ancora in difficoltà.



La disaggregazione delle nuove imprese per ragione sociale conferma la continua crescita delle società di capitale (+237) ed il calo delle società di persone (-12) e imprese individuali (-108) che, per la prima volta da vent’anni a questa parte scendono sotto quota 100 mila (sono 99.962), anche se continuano a rappresentare il 57 per cento delle 174.646 imprese marchigiane.



Sul territorio regionale, la provincia che fa registrare i dati migliori è quella di Ancona dove, tra luglio e settembre sono nate 567 imprese e ne sono cessate 455, con un saldo positivo di 112 unità. Bene anche Pesaro e Urbino (+40), Ascoli Piceno (+28) e Fermo (+9). In controtendenza Macerata dove hanno avviato l’attività 420 aziende ma hanno chiuso i battenti in 460.



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