Marche. credito negato agli artigiani
La Cgia: "Risorse al fondo di garanzia"

Marche. credito negato agli artigiani La Cgia: "Risorse al fondo di garanzia"
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Domenica 9 Agosto 2015, 16:55 - Ultimo aggiornamento: 25 Agosto, 16:34
ANCONA - Caro denaro: sempre meno credito alle imprese marchigiane e a costi alti.





La flessione dei prestiti porta inevitabilmente ad un calo degli investimenti. In un anno i finanziamenti erogati dalle banche agli imprenditori sono diminuiti dell'1,1 %, difficoltà soprattutto per le aziende artigiane. Secondo l’Ufficio Studi di Confartigianato Marche che ha analizzato i dati Banca d’Italia e Artigiancassa, i prestiti all’artigianato nelle Marche sono diminuiti in un anno del 6% pari a 151 milioni di euro in meno. Lo stock dei finanziamenti per gli artigiani marchigiani a marzo di quest'anno è pari a 2.365 milioni di euro.



Credito all’artigianato in flessione in tutte le province marchigiane. Giù Macerata (- 6,5% in un anno), Pesaro e Urbino (- 6,2%), Ancona (- 6,1%), Ascoli Piceno (- 5,2%), Fermo (- 5%). 648 milioni di euro di finanziamenti alle imprese artigiane nella provincia di Ancona, 624 mln a Pesaro e Urbino, 548 a Macerata, 279 a Fermo, 266 ad Ascoli Piceno.



Ormai sono ben sette anni che il credito alle imprese, tutte, nelle Marche diminuisce. "Le dichiarazioni di ottimismo delle banche - sottolinea Giorgio Cippitelli segretario di Confartigianato Marche - si scontrano con la realtà vissuta dagli imprenditori. Noi, il rilancio dei prestiti alle imprese non lo vediamo ancora".



Molto fanno i Confidi a supporto delle micro e piccole imprese. Il perdurare della crisi economica si sta però ora riflettendo con significativa rilevanza anche sulla loro situazione patrimoniale, economica e finanziaria.



"In tale contesto - prosegue Cippitelli -, la Regione può svolgere un ruolo determinante, per sostenere il sistema delle garanzie e dei Confidi, favorendo la loro solidità patrimoniale e facilitando il ricorso al Fondo Centrale di Garanzia per le PMI.



"In tale ottica - dice ancora la Confartigianato -, riteniamo prioritario il ruolo della Regione volto a sostenere anche con un proprio intervento dotato di adeguate risorse (pari ad almeno 15-20 milioni di euro, a valere sia sul bilancio regionale che sui fondi strutturali UE) il processo di aggregazione dei confidi che hanno l’obiettivo di un Organismo Unico Regionale, mediante interventi dedicati alla loro patrimonializzazione, così da conseguire il duplice risultato di una maggiore razionalizzazione ed efficienza delle strutture e di sostegno ai loro patrimoni.



"Occorre inoltre - dice ancora la Confartigianato - che la Regione Marche rifinanzi il fondo di garanzia che da oltre 6 anni è stato individuato dalla stessa Regione come uno degli strumenti principe per contrastare la crisi.



"Ovviamente - secondo Cippitelli -, il sistema delle garanzie da solo non può assicurare il superamento del credit crunch a cui è sottoposta la platea delle nostre micro e piccole imprese. Occorrono infatti condivisioni forti con il sistema bancario, che, nel rispetto degli equilibri di bilancio e regolamentari, deve essere chiamato ad investire nell’economia e deve continuare a svolgere il proprio ruolo a sostegno e finanziamento delle imprese.



"Confartigianato - conclude il segretario regionale Cippitelli - ribadisce la necessità di rifinanziamento, con adeguate risorse, del Testo Unico delle attività Produttive (che fino a pochi anni fa aveva una dotazione di oltre 20 milioni di euro ed ora è scesa a meno di 1 milione), per supportare in particolar modo quei programmi di intervento non pienamente finanziabili, per tipologia e finalità, con le risorse della programmazione dei fondi strutturali: segnatamente, abbattimento dei tassi di interesse sui finanziamenti tramite i confidi, a quel punto aggregati in uno solo; valorizzazione delle produzioni artigiane".
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