Imu-Tasi, la legge di stabilità
annulla gli aumenti decisi dai Comuni

Imu-Tasi, la legge di stabilità annulla gli aumenti decisi dai Comuni
1 Minuto di Lettura
Sabato 12 Dicembre 2015, 18:23 - Ultimo aggiornamento: 18 Dicembre, 17:04
ROMA - Gli aumenti di Tasi-Imu disposti dai Comuni dopo il 30 luglio 2015 non sono più validi.


Un emendamento alla legge di Stabilità approvato in commissione Bilancio alla Camera stabilisce che viene "abrogata la sanatoria delle deliberazioni 2015 relative a regolamenti, aliquote e tariffe di tributi adottate dai Comuni dopo il termine (...) fissato al 30 luglio 2015".

Sono 844 i Comuni che erano interessati all'ipotesi di sanatoria che è stata bocciata e non è entrata in legge di Stabilità, e non tutte le delibere prevedevano aumenti di aliquota.

A fornire informazioni era stata recentemente il Servizio politiche territoriali della Uil, segnalando tra le amministrazioni locali "ritardatarie" nove città capoluogo di provincia: Napoli, Avellino, Frosinone, Mantova, Matera, Rieti, Terni, Trieste, Verbania.

Nella stragrande maggioranza dei casi, secondo lo studio Uil, si tratta di aumenti di aliquote, come a Matera o a Terni, mentre in altri casi si tratta della conferma o specificazione di aliquote già deliberate (Napoli, Frosinone, Rieti, Verbania).

In alcune città le delibere sono dedicate alla Tari (Avellino, Mantova), mentre in rari casi, come a Trieste, ad aumentare è la detrazione della Tasi.

Le delibere, calcola ancora il sindacato, ammontano in totale a 2.188: 569 riguardano esclusivamente la Tari; 100 riguardano l'Imu e la Tasi; 53 riguardano tutti e 3 i tributi (Tari, Imu e Tasi); 503 riguardano l'Imu; 5 Imu e Tari; 3 Tari e Tasi; 505 esclusivamente la Tasi; 450 l'addizionale comunale Irpef.
© RIPRODUZIONE RISERVATA