Questo costringerà i contribuenti a controllare se i diversi Comuni hanno deciso cambiamenti, sia attraverso i siti dedicati, sia sull'apposito sito del ministero delle Finanze. Ma, per fare questa verifica, c'è tempo. Il primo appuntamento dell'anno - quello con l'acconto - può essere fatto anche facendo riferimento alle regole del 2018 e pagando il 50% dell'imposta calcolata in base alle aliquote relative ai 12 mesi dell'anno precedente. Il conto finale, con le nuove aliquote, può essere fatto a dicembre, quando dall'importo annuale si sottrarrà quando pagato ora. A fare i calcoli sull'ammontare che i contribuenti dovranno sborsare è stata Confedilizia che da sempre spiega che l'Imu e la Tasi sono una patrimoniale su un bene molto diffuso in Italia.
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«Questi dati servono a ricordare che sugli immobili la patrimoniale c'è già ed è molto pesante - afferma il presidente di Confedilizia, Giorgio Spaziani Testa - Questo ha un chiaro effetto negativo sull'economia perchè si drenano risorse delle famiglie che poi si traducono in minori consumi». La confederazione dei proprietari ha fatto anche un primo check sugli archivi, dai quali si scopre che alcuni capoluoghi hanno già approfittato delle possibilità concesse dalla legge di Bilancio per modificare le aliquote.
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Ad aumentare il prelievo sono Avellino, La Spezia, Torino.
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